L incontro dell Innominato con il cardinale Federigo Borromeo Capitolo XXIII 597 IL SUGO DELLA STORIA Solo nell affetto si conosce davvero Solo nell abbraccio del cardinale l Innominato si conosce bene Nell incontro con il cardinale l Innominato scopre di avere un anima buona, che anche il suo cuore desidera il bene, nonostante tutte le azioni scellerate che ha compiuto. L Innominato trova una figura che gli è padre, maestro e lo desidera salvo. Per questa ragione l Innominato può solo ora davvero pronunciare il proprio nome. In quell abbraccio amoroso l Innominato desidera essere migliore. Non si è sentito giudicato dal cardinale, ma amato. L incontro di Dante con Beatrice La Beatrice dantesca è bella e buona, mai incline a quella superbia che deturperebbe la sua persona. Nella Vita nova, dopo la morte di Beatrice, Dante promette di studiare tanti anni così da conseguire quella perizia poetica che gli permetterà di comporre versi che mai nessuno ha scritto per una donna. Nella Commedia, quando il Dante viaggiatore incontra Beatrice in cima alla montagna del Purgatorio, la donna gli appare vestita dei colori bianco, verde e rosso, simboli delle tre virtù teologali. Beatrice lo apostrofa per nome: Dante, perché Virgilio se ne vada, non pianger anco, non piangere ancora; ché pianger ti conven per altra spada. l unica volta in cui il nome del poeta è registrato in tutto il poema, segno che nell incontro con Beatrice Dante finalmente conosce bene se stesso e il destino per cui è nato, comprende che anche lui è fatto per il Cielo. Miguel Ma ara e Girolama Come è capitato all Innominato, anche a Miguel Ma ara, don Giovanni storico della Siviglia del Seicento e protagonista dell omonima opera di Oscar Milosz (1877-1939), accade di incontrare un volto diverso dagli altri, che colpisce per semplicità di cuore e letizia: è quello di Girolama Carillo. Sedicenne, che vive per la casa, la lezione quotidiana e i poveri, la ragazza lo sorprende, abbracciando tutta la sua umanità anche nella miseria e dimostrando una capacità di perdono totale. Non relativizza le sue colpe, ma scorge «l abisso di vita che è in lui. Grazie all incontro con lei Ma ara si sente come «in una bella camera in cui ogni cosa è immersa nella musica discreta della luce . L incontro illumina il suo cuore e lo trasforma in luogo di pace. Don Miguel si conosce meglio tanto che esclama: «Che ho fatto della mia vita, che ho fatto del mio cuore? Perché non ho appreso prima di avere un anima buona! Mi perdonerete? . Anche Miguel è nato per il bene, nonostante i suoi errori e i suoi sbagli. Così, i due si promettono per l eternità. Pochi mesi dopo il matrimonio, Girolama muore. Nella memoria dell amata Miguel Ma ara entra nel convento della Caridad. Lui, che aveva vissuto i primi trent anni della sua vita dedito all edonismo, scopre che l abisso di felicità dell uomo non può essere colmato se non dall amore misericordioso di Dio, che ci ama senza misura. Don Miguel non sapeva amare, ma, amato in modo incondizionato (anche quando agiva in modo scellerato), ora riversa sugli altri nella letizia del suo volto la grazia ricevuta. Le lettere di Vincent van Gogh a Theo In una lettera indirizzata al fratello Theo, dopo aver descritto la propria condizione esistenziale paragonandola a quella di un uccellino in gabbia, Vincent van Gogh scrive: Sai tu ciò che fa sparire questa prigione? un affetto profondo, serio. Essere amici, essere fratelli, amare spalanca la prigione per
Il sugo della storia. Solo nell’affetto si conosce davvero