Donna Prassede Capitolo XXV 647 MANZONI MAESTRO DI RETORICA Il paragone tra don Rodrigo e Catilina. Una similitudine iperbolica e ironica «Come Catilina da Roma Manzoni descrive la partenza di don Rodrigo, dopo la liberazione di Lucia, come quella di un fuggitivo. Il signorotto viene paragonato a Catilina, illustre personaggio della storia romana: Per levarsi da un impiccio così noioso, don Rodrigo, alzatosi una mattina prima del sole, si mise in una carrozza, col Griso e con altri bravi, di fuori, davanti e di dietro; e, lasciato l ordine che il resto della servitù venisse poi in seguito, partì come un fuggitivo, come (ci sia un po lecito di sollevare i nostri personaggi con qualche illustre paragone), come Catilina da Roma, sbuffando, e giurando di tornar ben presto, in altra comparsa, a far le sue vendette. Catilina: eroe nel male Non tutti i personaggi entrano nella memoria storica per azioni benefiche nei confronti dell umanità. Ve ne sono alcuni che rimangono impressi per gesta particolarmente delittuose e che sono annoverati tra i carnefici o i criminali, non certo degni di essere definiti eroi. Dotati di grandi qualità, anche se asservite al male, passati alla storia nonostante non siano saliti sul carro del vincitore, questi personaggi destano sempre un grande interesse e fascino nella mente dei lettori e degli storici. La storia è scritta, di solito, dai vincitori: di loro è molto probabile che si parli bene o che co- munque si scriva, non altrettanto si può pensare per i vinti. Catilina è uno di questi grandi eroi. Nato nel 108 a.C., appartenente alla ricca e nobile famiglia dei Sergi, si era probabilmente impoverito per la sua condotta dissipata. Si era macchiato di azioni delittuose fin dalla gioventù, nell epoca sillana; più tardi aveva addirittura commesso omicidi pur di far carriera; era arrivato ad avere una relazione con una figlia illegittima. Aveva intrapreso il cursus honorum fino alla pretura nel 68 a.C. e alla propretura nel 66 a.C. Alle sue ambizioni mancava il raggiungimento del consolato. Per questo provò a candidarsi nel 65 a.C., ma ne rimase escluso. Perché? Forse per accuse di concussioni risalenti alla propretura in Africa o forse per aver presentato tardi la candidatura. Progettò allora un colpo di Stato per il gennaio del 65 a.C. con l appoggio di una parte della nobiltà. Non riuscì, però, a concretarlo. Nel 64 a.C. si candidò di nuovo al consolato, ma furono eletti consoli Marco Tullio Cicerone e Gaio Antonio Ibrida. Anche l anno successivo la candidatura si concluse con un fallimento. A questo punto Catilina decise di sferrare l attacco allo Stato. Le fonti non concordano, però, sul progetto della congiura. Quando si riunì effettivamente Catilina con i congiurati? Nel giugno del 64 a.C. (per Sallustio), oppure dopo il fallimento elettorale del 64 a.C. (Plutarco) o dopo le elezioni del 63 a.C. (Cassio Dione). Per Svetonio il colpo di Stato progettato nel 65 a.C. aveva, in realtà, come protagonisti Cesare e Crasso, che avrebbero realizzato cinque anni più tardi quell alleanza segreta passata alla storia con il nome di primo triumvirato . Il ritratto di Sallustio Nel De Catilinae coniuratione (La congiura di Catilina) Sallustio lascia di Catilina uno dei ritratti più belli che mai siano stati scritti: Lucio Catilina, nato da famiglia illustre, fu di grande forza d animo e di corpo, ma di indole malvagia e corrotta. Gli piacquero