Capitolo XXVIII Audio lettura LO SCOPPIO DELLA CARESTIA E DELLA GUERRA LUOGHI Milano (lazzaretto), Ducato di Milano TEMPO Dal novembre 1628 al settembre 1629 PERSONAGGI Mendicanti e malati di Milano, i governanti, il cardinale Federigo Borromeo, i Lanzichenecchi Trama La lunga digressione storica parte dalla rivolta di san Martino (11 novembre 1628) che provoca un abbassamento del prezzo del pane e il conseguente aumento del consumo da parte della popolazione. In breve tempo però le riserve di pane e di farina si esauriscono e si diffonde la carestia. Trascorrono l inverno e la primavera. Da un po di tempo il tribunale della sanità propone a quello della provvisione che i mendicanti e i poveri siano raccolti in diversi ospizi. Il tribunale della provvisione decide però di radunare tutti i mendicanti e gli infermi in un solo luogo: il lazzaretto. Il narratore descrive le vie di Milano, con le botteghe chiuse e con le fabbriche «in gran parte deserte . Il numero di poveri è sempre crescente: accattoni di mestiere, «garzoni e giovani licenziati da padroni di bottega , servitori «licenziati da padroni che sono caduti in ristrettezza economica, tanti bambini, donne, vecchi e contadini. I cadaveri provocati dalla carestia vengono spesso abbandonati lungo le strade. Il raduno di tutti i poveri nel lazzaretto aggrava la situazione. La mortalità aumenta cosicché si decide con il parere della Sanità di aprire il lazzaretto permettendo a tutti i poveri non ammalati di fuoriuscirne. Gli infermi sono portati a Santa Maria della Stella dove in gran parte trovano la morte. Mentre le autorità civili non riescono a fronteggiare l emergenza, i religiosi si prodigano per soccorrere i bisognosi, spronati dal cardinale Federigo Borromeo. L ostentazione e lo sfarzo caratteristici delle classi nobiliari dell epoca lasciano il posto a «un apparenza di parca mediocrità . I prepotenti che erano soliti farsi accompagnare dai bravi si muovono ora da soli e a capo basso. Con l arrivo del nuovo raccolto termina la carestia, anche se la mortalità, pur diminuendo di giorno in giorno, si protrae fino all autunno. A questo punto il narratore focalizza la sua attenzione su un altra piaga: la guerra di successione al Ducato di Mantova. Con il proposito di recarsi all assedio di Mantova l esercito imperiale, in cui militano i Lanzichenecchi, attraversa il Ducato di Milano, portando ovunque devastazione, violenza e, soprattutto, la terribile peste.