Laureato in Lettere moderne con tre perfezionamenti in letteratura e in linguistica, giornalista, scrittore, blogger, conduttore radiofonico, Giovanni Fighera (Monza, 1971) è docente di Italiano e Latino nella Scuola secondaria e collabora con il dipartimento di Filologia Moderna dell’Università Statale di Milano.

Giovanni Fighera

Laureato in Lettere moderne con tre perfezionamenti in letteratura e in linguistica, giornalista, scrittore, blogger, conduttore radiofonico, Giovanni

I promessi sposi presenta un approccio accessibile all’analisi del classico manzoniano, riprodotto integralmente. La struttura agile, senza note e con illustrazioni, facilita la lettura scorrevole del testo. L’apparato didattico include sezioni per la didattica inclusiva e per l’inquadramento di capitoli e macrosequenze (Mappa concettuale, Sintesi, Una pausa di riflessione). Rubriche come L’indagine e Altre pagine altri percorsi offrono un approccio originale al testo e ai personaggi, mentre i box Manzoni Maestro di retorica e Il fascino delle parole propongono brevi pillole su retorica, etimologia e sfumature d’uso di alcune parole. La sezione Dal Fermo e Lucia ai Promessi Sposi apre una finestra sulla filologia del testo. Le sezioni Educazione civica pongono l’attenzione su argomenti come il diritto alla difesa e allo studio a partire dal testo manzoniano. Il volume include l’audiolettura integrale di tutti i capitoli e videolezioni d’autore, utili per il ripasso e l’approfondimento.

COME È FATTO IL LIBRO

PRESENTAZIONE

IL LIBRO IN SINTESI

INTRODUZIONE - IL MANOSCRITTO RITROVATO

Analisi e commento

L’indagine. E se il manoscritto fosse stato davvero ritrovato?

Altre pagine altri percorsi. L’espediente del manoscritto ritrovato

Il fascino delle parole

CAPITOLO I - DON ABBONDIO E I BRAVI

Ripassa con la mappa

Il personaggio. Don Abbondio

L’indagine. Don Abbondio è ispirato a un parroco contemporaneo a Manzoni

Manzoni maestro di retorica. La comicità pura, l’umorismo e l’ironia

Educazione civica. Che cosa sono le gride?

Allenarsi alla prima prova

Verso l’Invalsi

CAPITOLO II - RENZO E LUCIA

Il personaggio. Renzo e Lucia

Altre pagine altri percorsi. La figura femminile nella letteratura dell’Ottocento

Manzoni maestro di retorica. Le gradazioni del comico. La parodia

Educazione civica. Il diritto all’istruzione, alla libertà di donne e di bambini

CAPITOLO III - RENZO DALL’AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI

Il personaggio. L’Azzeccagarbugli

Educazione civica. Il diritto alla difesa di qualsiasi cittadino

CAPITOLO IV - FRA CRISTOFORO

Il personaggio. Fra Cristoforo

L’indagine. Chi è davvero il fra Cristoforo storico?

Altre pagine altri percorsi. La conversione di Napoleone e Il cinque maggio

Il sugo della storia. Il perdono

CAPITOLO V - IL BANCHETTO DAL PREPOTENTE DON RODRIGO

Il personaggio. Don Rodrigo

Altre pagine altri percorsi. I personaggi più cattivi della letteratura

CAPITOLO VI - IL COLLOQUIO TRA PADRE CRISTOFORO E DON RODRIGO

L’indagine. Ma è lecito il matrimonio di sorpresa secondo le norme della Chiesa?

CAPITOLO VII - I PROGETTI DEL MATRIMONIO DI SORPRESA E DEL RAPIMENTO DI LUCIA

L’indagine. Perché il termine della scommessa è il giorno di san Martino?

CAPITOLO VIII - LA NOTTE DEGLI IMBROGLI E L’ADDIO AI MONTI

Dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi. L’“Addio ai monti”

Altre pagine altri percorsi. L’addio ai luoghi cari in letteratura

UNA PAUSA DI RIFLESSIONE. L’apertura del romanzo: una commedia incompiuta

CAPITOLO IX - LA MONACA DI MONZA. PRIMO TEMPO

Il sugo della storia. Un gesto d’amore rende lieti. Il barcaiolo manzoniano

CAPITOLO X - LA MONACA DI MONZA. SECONDO TEMPO

Il personaggio. La monaca di Monza

L’indagine. Gli atti del processo. Com’era davvero la monaca di Monza?

Dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi. Da Geltrude a Gertrude

Altre pagine altri percorsi. La monacazione forzata nella letteratura

Il sugo della storia. Il valore della libertà nell’educazione

UNA PAUSA DI RIFLESSIONE. Il primo pilastro: la monaca di Monza

CAPITOLO XI - LA GIORNATA DI SAN MARTINO: I NUOVI PROGETTI DI DON RODRIGO E MILANO IN RIVOLTA

Altre pagine altri percorsi. Qual è l’ottava meraviglia del mondo? Dal Colosseo al Duomo

CAPITOLO XII - L’ASSALTO AL FORNO DELLE GRUCCE

L’indagine. Rovina e prestigio del Forno delle grucce

Altre pagine altri percorsi. Il montanaro Renzo e i montanari di Dante

Educazione civica. La lotta alla povertà e alla fame

CAPITOLO XIII - L’ASSALTO ALLA CASA DEL VICARIO

L’indagine. Manzoni ha mai assistito a un omicidio?

Configurazioni del corso

Treccani Emporium

Relazione d'adozione

Web TV - video e webinar

edulia Treccani Scuola

822 Capitolo XXXIV Renzo a Milano e la madre di Cecilia RIPASSA CON LA MAPPA IN SINTESI CAPITOLO XXXIV Renzo a Milano e la madre di Cecilia Renzo entra in una Milano piena di desolazione Chiede le indicazioni per la casa di don Ferrante Renzo è scambiato per un untore Renzo è chiamato da una povera donna segregata in casa La madre di Cecilia Renzo apprende da un prete la strada per la casa di don Ferrante La donna ha in braccio la figlia di 9 anni appena morta Renzo assiste a una scena straziante La depone sul carro dei monatti Chiede ai monatti di passare verso sera per prendere anche lei e la figlia minore ammalata Al palazzo di don Ferrante Renzo apprende che Lucia è al lazzaretto Renzo è scambiato di nuovo per un untore Il ragazzo trova la salvezza su un carro di monatti Renzo smonta dal carro e giunge al lazzaretto 

Renzo a Milano e la madre di Cecilia Capitolo XXXIV 823 Analisi e commento La seconda discesa (catabasi) a Milano Renzo farebbe di tutto per Lucia, perfino rischiare la vita, come ora che sta ritornando in una città dove è ricercato e grava sul suo capo una condanna a morte.   la seconda discesa di Renzo a Milano, un altra  catabasi  (una sorta di discesa nell aldilà), drammatica tanto quanto quella di quasi due anni prima nel novembre 1628, all epoca della rivolta contro i forni il giorno di san Martino. Arrivato in prossimità delle mura della città, che è chiusa ai forestieri nell emergenza della peste, Renzo cerca il modo di entrarvi, dove la sorveglianza è più allentata. Lo spettacolo di Milano è terrificante: silenzio, desolazione, fumo che sale verso il cielo. La descrizione che domina il Capitolo XXXIV rappresenta una sorta di memento mori per il giovane Renzo: Il tempo era chiuso, l aria pesante, il cielo velato per tutto da una nuvola o da un nebbione uguale, inerte, che pareva negare il sole, senza prometter la pioggia; la campagna d intorno, parte incolta, e tutta arida; ogni verzura scolorita, e neppure una gocciola di rugiada sulle foglie passe e cascanti. Per di più, quella solitudine, quel silenzio, così vicino a una gran città, aggiungevano una nuova costernazione all inquietudine di Renzo, e rendevan più tetri tutti i suoi pensieri. Renzo entra in città per Porta Nuova. Incontra un cittadino e si leva il cappello, «da quel montanaro rispettoso  qual è. Il milanese lo allontana con un bastone, pensando che sia un untore. Renzo fa un opera di carità Renzo è poi chiamato da una povera donna segregata in casa con i figli che gli chiede di avvertire il commissario di sanità che loro sono stati dimenti- cati, «chiusi in casa come sospetti . L uscio è stato inchiodato e nessuno ha più portato loro da mangiare, ormai da più di un giorno. Renzo dona loro i pani acquistati il giorno precedente a Monza e, ricordando quelli trovati vicino a una croce nella sua prima discesa a Milano, pensa: «ecco: è una restituzione, e forse meglio che se gli avessi restituiti al proprio padrone: perché qui è veramente un opera di misericordia . Renzo incontra poi un prete cui riferisce della donna dimenticata in casa con i figli. Il sacerdote indica al giovane la strada per il palazzo di don Ferrante. La madre di Cecilia Il giovane assiste poi a una scena straziante, una delle più forti e patetiche che siano mai state rappresentate nella letteratura. Manzoni scrive: Scendeva dalla soglia d uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunziava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e maestosa, che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma non cascante; gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d averne sparse tante; c era in quel dolore un non so che di pacato e di profondo, che attestava un anima tutta consapevole e presente a sentirlo. Commenta il critico letterario Luigi Russo: «Il cominciamento di questo celebre episodio ha il ritmo di un verso, e tutta la pagina ha un andamento di una lirica dolce e angosciata . Nella descrizione della donna «c è il solito modo della congiunzione di due aggettivi e di due o tre sostantivi, caro all arte di Manzoni. Vedi il ritratto della monaca di Monza e quello di Federigo . Quando presenta la bellezza di quella madre, Manzoni accoppia aggettivi («avanzata /«non trascorsa , «velata e offuscata /«non guasta , «molle /«maestosa ) che sono segno della sua 

I Promessi Sposi offre un'analisi accessibile e integrale del classico manzoniano, con supporti didattici inclusivi.

I Promessi Sposi: Analisi Accessibile e Didattica

I promessi sposi

L'ambiente didattico Treccani Giunti T.V.P.

MyDbook