854 Capitolo XXXV Al lazzaretto Renzo incontra fra Cristoforo e don Rodrigo morente ALLENARSI ALLA PRIMA PROVA tipologia c RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE ESPOSITIVO-ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALIT L esperienza della morte di una persona cara «[ ] La morte di un padre è uno degli eventi più fondamentali nella vita di un essere umano. Rileggendo l Amleto di Shakespeare, Lacan spiega questa crucialità sostenendo che nella vita di ogni bambino il padre è il simbolo della protezione e della rassicurazione. La sua perdita non significa dunque solamente la perdita di una persona amata, ma anche la perdita dell idea infantile che esista un Altro in grado di ripararci dall ingovernabilità insensata della vita. Con la morte di un padre la sua funzione di scudo è destinata a venire meno per sempre. Si tratta allora di un doppio lutto: lutto per la perdita di una persona cara che ci ha dato la vita e l ha protetta dalle sue insidie e lutto definitivo per la nostra infanzia e la sua illusione di trovare nel proprio padre un riparo definitivamente sicuro. Lo scrive con precisione Adichie: se un padre è simbolo di radicamento la notizia della sua morte è un esperienza di brutale sradicamento . Con l aggiunta necessaria che non esiste alcuna possibilità di rendere una morte priva di dolore. Come ricordava Simone De Beauvoir ne Una morte dolcissima, ogni morte umana è sempre traumaticamente contronatura. Arriva troppo in anticipo, sempre troppo presto. Non esiste, infatti, un tempo giusto, naturale, per morire. Il trauma della morte di una persona amata è ancora più evidente quando la morte non è preparata da una lunga malattia, ma accade senza significativi preavvisi, di colpo. Senza dare tempo a chi resta di congedarsi da chi se ne va. In un tempo come quello della pandemia questo trauma senza congedo simbolico è stato, come sappiamo, una terribile regola. Il distanziamento forzato ha reso l atrocità già intrinseca in ogni morte ancora, se possibile, più atroce. [ ] Ogni lutto è, infatti, ciascuno a suo modo, sempre insufficiente poiché non esiste un lutto ideale che ci conduca al di là di chi è scomparso senza lasciare delle ferite profonde, dei resti melanconici di ciò che abbiamo perduto. Eppure il mondo continua indifferente la sua vita come se nulla fosse accaduto. La vita del mondo, infatti, ignora le nostre morti e i nostri lutti. Procede come una infinita ripetizione di se stessa . (da Massimo Recalcati, Non esiste un tempo giusto per morire ma quello del Covid è il più crudele, La Stampa, Tuttolibri , 25 settembre 2021) Rifletti sull articolo di Massimo Recalcati relativo alla morte di una persona cara ed esprimi le tue considerazioni al riguardo. Che cosa provoca la morte di un caro nel cuore e nella psicologia di un giovane? Argomenta adducendo esempi dalla tua esperienza personale e/o da libri letti e/o film visti e/o racconti e testimonianze di amici e conoscenti.