Il matrimonio di Renzo e Lucia e il sugo della storia Capitolo XXXVIII 915 ALTRE PAGINE ALTRI PERCORSI L infermo nella letteratura Dante e l inferma Firenze Più volte nei Promessi sposi Manzoni si avvale di immagini dantesche per descrivere ambienti del romanzo o condizioni esistenziali dei personaggi. Abbiamo già visto la descrizione del castello dell Innominato paragonato a Malebolge o il caso di Renzo, montanaro che s inurba. Anche nella conclusione del romanzo troviamo un richiamo alla Commedia. Manzoni conosce senz altro bene il canto VI del Purgatorio in cui Dante descrive Firenze, la sua città, [ ] somigliante a quella inferma che non può trovar posa in su le piume, ma con dar volta suo dolore scherma. (Purgatorio VI, vv. 149-151) no, finché senza aver dormito e riposato vien l ora di alzarsi. Manzoni non può certo aver letto lo Zibaldone, scritto tra il 1817 e il 1832, ma pubblicato per la prima volta tra il 1898 e il 1900 in sette volumi. Comunque, le somiglianze delle immagini e delle parole di cui si avvalgono i due letterati sono di non poca rilevanza. Il vecchierello del Canto notturno C è una straordinaria sintonia tra Leopardi e Manzoni nella descrizione della natura umana e della situazione esistenziale in cui si trova l uomo. La stessa immagine del vecchio, infermo, è presente non solo nella prosa di Leopardi, ma anche nel Canto notturno (1830): Vecchierel bianco, infermo, mezzo vestito e scalzo, con gravissimo fascio in su le spalle [ ] corre via, corre, anela, varca torrenti e stagni, cade, risorge, Firenze è, quindi, come un ammalata che si rigira nel letto per cercare conforto alle sue sofferenze, ma non riesce a trovare sollievo né pace. Leopardi e l infermo dello Zibaldone L immagine dell infermo usata da Manzoni a conclusione del romanzo compare con parole non molto dissimili in una pagina dello Zibaldone di Leopardi (scritta alcuni anni prima rispetto alla Ventisettana prima edizione dei Promessi sposi del 1827) dove il poeta di Recanati annota: Noi, venendo in questa vita, siamo come chi si corica in un letto duro e incomodo e, sentendovisi star male, non vi può stare quieto, e perciò si rivolge cento volte da ogni parte, e procura in vari modi di appianare, ammollire il letto, cercando pur sempre e sperando di avervi a riposare e prender son- Pablo Picasso, Scienza e carità, 1897. FACCIAMO IL PUNTO 1 Da quale poeta senz altro Manzoni prende a prestito l immagine dell infermo? 2 In quali opere di Leopardi compare la similitudine tra l uomo e l infermo? 3 Manzoni conosce l immagine dell infermo di Leopardi (presente nello Zibaldone) quando compone I promessi sposi?
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