Il contesto letterario La letteratura sotto i Giulio-Claudii LA STORIOGRAFIA Tra aneddotica e moralismo La storiografia di età giulio-claudia è, in generale, improntata al gusto per l aneddoto e per il miracolistico. I principali storici del periodo sono: Velleio Patèrcolo, che scrive le Historiae Romanae ad Marcum Vinicium consulem. Si tratta di un opera filoimperiale: l esaltazione della figura del princeps è il tema centrale; Valerio Massimo, che scrive i Dictorum et factorum memorabilium libri novem. Si tratta di una raccolta di exempla, utili per trovarvi elementi da usare nei discorsi retorici; Curzio Rufo, che scrive le Historiae Alexandri Magni, opera su Alessandro Magno di interesse prettamente biografico. LA LETTERATURA TECNICO-DIDASCALICA Una grande varietà di temi Dopo Varrone, la letteratura tecnicoscientifica conosce un incremento. Tra i vari autori ricordiamo: Celso, che scrive il De artibus, un opera enciclopedica sulle sei arti (agricoltura, arte militare, medicina, filosofia, retorica, giurisprudenza); Columella, autore del De agri cultura, trattato che presenta l agricoltura come attività nobile e conforme al mos maiorum; Pomponio Mela, che scrive la Chorographia, una sorta di inventario di luoghi che attinge alla precedente letteratura greca e latina; Apicio, autore del De re coquinaria, ricettario per specialisti. LA RETORICA Le performance pubbliche Durante il principato, la retorica si pratica nei nuovi generi di performance pubbliche delle recitationes, letture davanti a un pubblico, e delle declamationes. I generi declamatori più praticati sono: le controversiae con il fine di dibattere casi giudiziari inventati; le suasoriae con il fine di convincere il lettore su temi vari. Seneca Retore Uno dei maggiori esponenti del genere è Seneca Retore o il Vecchio, così chiamato per distinguerlo dal più noto figlio Seneca (d p. 14). Egli raccoglie nella sua opera i discorsi e le sentenze più famose e utili a padroneggiare l arte declamatoria. 4. La poesia La poesia di età giulio-claudia conosce nuova vitalità: ci si dedica a generi abbandonati da tempo o poco praticati, come il teatro tragico (d p. 22), la poesia epica ( d p. 29), il genere didascalico, la poesia bucolica, la favola e la satira. 11