Il contesto storico Dalla tetrarchia al declino di Roma 3. Verso la caduta dell impero d Occidente Alla morte di Teodosio (395 d.C.), l impero è diviso fra i suoi figli Onorio in Occidente (con capitale Ravenna), e Arcadio in Oriente (con capitale Costantinopoli). I due sono molto giovani, perciò l impero è retto dai loro tutori: Stilicone, generale di origine vandala, per conto di Onorio, e Rufino per conto di Arcadio. Si acuisce il divario tra Oriente e Occidente: l Oriente è sostanzialmente stabile, mentre l Occidente è tormentato dalle invasioni di popoli germanici, dalle rivolte dei foederati e dai tentativi di interferenza dell impero d Oriente. Stilicone riesce a fronteggiare queste minacce (sconfigge i Visigoti nel 401 d.C. e gli Ostrogoti nel 405 d.C.), ma le sue origini non romane, la fede ariana e la sua collaborazione con i barbari gli attirano il sospetto della società: viene accusato di trame contro l imperatore e fatto giustiziare (408 d.C.). La fine di Stilicone spinge l Occidente verso una linea politica ostile ai barbari: ci si illude di poter ancora trattare con le popolazioni germaniche da una posizione di forza. Tuttavia, dalla disfatta di Adrianopoli, l impero è costretto a concedere lo status di foederati a questi popoli; ciò favorisce l emergere di signori della guerra , capi barbari sostenuti da eserciti che si pongono al governo di un territorio con il titolo di rex o dux. La forza di questi sovrani indipendenti è sottovalutata: i Visigoti, prima tenuti a bada da Stilicone, presentano ora pesanti richieste. Di fronte al rifiuto dei Romani, il loro capo Alarico muove verso Roma, la mette sotto assedio e la saccheggia nel 410 d.C. c Dittico consolare che ritrae il generale Stilicone in armi con la moglie e il figlio. 117