L autore AGOSTINO IL DE CIVITATE DEI Sacco di Roma In ambiente pagano la colpa del sacco di Roma, compiuto nel 410 dai Visigoti, veniva fatta ricadere sul cristianesimo. La struttura e il contenuto Il De civitate Dei è un trattato in ventidue libri scritto con due obiettivi: difendere la religione cristiana dagli attacchi dei pagani dopo il sacco di Roma; rassicurare i cristiani, turbati dagli avvenimenti storici; si vuole dimostrare che gli Stati terreni sono destinati a finire ma la città di Dio durerà per sempre. L opera si compone perciò di una pars destruens, in cui si demolisce il paganesimo perché non porta gli uomini alla felicità, e di una pars construens, che tratta dell origine e della fine delle due città . Le due città Secondo Agostino, tutti i regni della terra (la città terrena) sono fondati sulla violenza e sono pertanto destinati a finire. La vita del credente sulla terra è un pellegrinaggio che lo conduce alla sua vera patria, la città celeste, fondata sull amore per Dio e per il prossimo. La divisione delle due città è un concetto teologico che non ha riscontro nella realtà storica; la città celeste non è identificabile con la Chiesa, che è soggetta al peccato in quanto istituzione umana. 3. Lo stile La versatilità Lo stile di Agostino è molto versatile e si adatta alla circostanza: nelle Confessiones il periodare è spezzato e ricco di figure retoriche; nel De civitate Dei prevale la ricerca della concinnitas ciceroniana, ossia di un espressione armoniosa, semplice ed elegante; le opere dogmatiche presentano uno stile alto e sostenuto; i Sermones impiegano uno stile più quotidiano, ricco di espressioni popolari e di un lessico proprio della lingua d uso. La peculiarità del lessico cristiano Dalle opere di Agostino emerge il latino che caratterizza la letteratura cristiana: è fortemente contaminato dall ebraico e dal greco, caratterizzato da traslitterazioni, influenze sintattiche e neologismi semantici. 125