L autore STAZIO 1. La vita Ludi Albani I ludi Albani sono gare di poesia che si tenevano durante i Quinquatria Minervae (feste in onore di Minerva). La nascita e la formazione Le informazioni biografiche su Publio Papinio Stazio provengono perlopiù dalle Silvae: nasce a Napoli tra il 50 e il 60 d.C., studia dal padre, che ha una scuola di grammatica; poi si sposta a Roma, dove si dedica, per necessità economiche, alla poesia. Dai successi alla morte Il primo successo come poeta è la vittoria ai ludi Albani, istituiti nella sua villa di Alba dall imperatore Domiziano, suo protettore. Abbiamo notizie sul poeta fino al 96 d.C., pertanto, si ipotizza che sia morto in quell anno. 2. Le opere LA TEBAIDE Argomento e struttura Stazio è un poeta molto prolifico, ma la sua opera di maggior impegno è la Tebaide, poema epico in esametri in dodici libri, composto tra l 80 e il 92 d.C. L opera narra la storia di Etèocle e Polinìce, i figli di Edipo. I due, alla morte del padre, stabiliscono di regnare su Tebe ad anni alterni, ma Etèocle infrange il patto. Polinìce guida un esercito contro Tebe, ma i due fratelli finiscono per uccidersi a vicenda in duello. Il nuovo re, Creonte, proibisce la sepoltura dei nemici; sarà Teseo, re di Atene, a sconfiggerlo e riportare la pace. Il taglio mitologico distingue il poema di Stazio da quello di Virgilio o di Lucano: oggetto del poema è infatti un mito tebano, non tratto dalla storia di Roma (né mitica, come per l Eneide, né vissuta , come per le guerre civili della Pharsalia). Il racconto è organizzato in due blocchi di sei libri, secondo uno schema già presente nell Eneide: il primo è dedicato agli antefatti del conflitto, ossia l esilio di Polinìce da parte di Etèocle e la sua dichiarazione di guerra al fratello, con il sostegno di altri comandanti greci; il secondo ripercorre le vicende della guerra tra fratelli. I primi sei libri, con il racconto dello spostamento del contingente militare, corrispondono alla metà odissiaca dell Eneide, mentre il resto della Tebaide, incentrato sulla guerra, richiama la metà iliadica. Tradizione epica e innovazione Stazio non elimina del tutto l azione degli dèi nelle vicende umane, ma accentua l importanza del Fato e della Fortuna, in linea con l epica lucanea. Gli dèi sono personificazioni di idee astratte (il male, la cattiveria, la sorte) più che divinità tradizionali del pantheon greco-romano, come nell Eneide. Stazio riprende e amplia il pessimismo di Lucano: secondo la sua visione, l odio e il dolore sono la necessaria conseguenza del desiderio di potere e si tramandano di padre in figlio come una maledizione. 51