DENTRO il TESTO – verso l’ESAME DI STATO – SINTASSI Testo narrativo L’avventura di un viaggiatore Italo Calvino Federico V., abitante di una città dell’Italia settentrionale, amava Cinzia U., residente a Roma. Ogni volta che le sue occupazioni glielo permettevano, prendeva il treno per la capitale. Abituato a una stretta economia del suo tempo, nel lavoro come nel piacere, viaggiava sempre la notte: c’era un treno, l’ultimo, poco frequentato – tranne che in tempo di feste – e Federico poteva sdraiarsi e dormire. […] Il viaggio era costoso e Federico non era ricco. […] Ossia, prendeva sempre il biglietto di seconda, riservandosi, se trovava troppa gente, di passare in prima pagando la differenza al controllore. In questa operazione, gustava il piacere del risparmio […]. Quella sera anche la seconda era quasi deserta. Ogni segno era propizio. Federico V. scelse uno scompartimento vuoto […]. La difesa del posto necessario per viaggiare coricati è fatta di minimi mezzi psicologici; Federico li conosceva e metteva in opera tutti. […] Entrò un signore, Federico ammutolì. – Libero? – Si sedette. […] Ebbe una soddisfazione inattesa: il rappresentante si era addormentato seduto, senza cambiare posizione, col giornale sulle ginocchia. […] Ora, con un sapiente rilassamento di tutta la sua febbrile attività interiore, un vago protendersi verso l’indomani, si sarebbe addormentato. Il brusco irrompere del controllore (apriva la portiera di scatto, e con mano sicura sbottonava in un sol gesto le due tendine mentre alzava l’altra mano ad accendere la luce) era previsto. […] Lo scompartimento era tornato al buio. Il treno masticava la sua strada invisibile. Poteva Federico chiedere di più alla vita? Da tale beatitudine al sonno, il passo è breve. Federico s’addormentò come sprofondasse in un pozzo di piume. Cinque o sei minuti, soltanto: poi si svegliò. Aveva caldo, era tutto sudato. […] Si riaddormentò. […] Il risveglio seguente fu al grido del venditore di caffè della Stazione Principe. Il rappresentante era sparito. […] I risvegli d’ora in poi furono intermittenti e meccanici. […] Alla stazione Termini, il primo a saltar giù dal vagone, fresco come una rosa, era lui. […] Nelle nicchie tra i pilastri e gli stand, i telefoni grigi non attendevano che lui. Infilò il gettone, fece il numero, ascoltò col batticuore il trillo lontano, udì il – Pronto… – di Cinzia emergere ancora odoroso di sonno e di soffice tepore, e lui era già nella tensione dei loro giorni insieme, nell’affannosa guerra delle ore, e capiva che non sarebbe riuscito a dirle nulla di quel che era stata per lui quella notte, che già sentiva svanire, come ogni perfetta notte d’amore, al dirompere crudele dei giorni. (I. Calvino, , Mondadori, Milano 1993) 5 10 1 15 20 25 30 Gli amori difficili : Federico ipotizza che il suo compagno di viaggio sia un rappresentante commerciale. 1 rappresentante Il protagonista Il , cioè il protagonista, di questo racconto di Italo Calvino (1923-1985) viene immediatamente presentato al lettore: si chiama Federico V., abita in una città del Nord Italia ed è innamorato di Cinzia U. personaggio principale A Fisiche. B Morali e psicologiche. C Sociologiche. 1 Su quali caratteristiche del personaggio non si sofferma il narratore nel corso del racconto?