GEOPATRIMONI POMPEI, ERCOLANO E PAESTUM Il 24 agosto del 79 d.C. una terribile eruzione del Vesuvio seppellì Pompei ed Ercolano sotto cenere, lava e lapilli. Il successivo ritrovamento (gli scavi cominciarono nel 1860) ha portato alla luce città quasi intatte, strade, piazze, edifici pubblici e abitazioni private, come se il tempo si fosse fermato. Si possono osservare le terme, i templi, le statue, gli affreschi e i mosaici, le antiche osterie con le anfore che contenevano i vini, le botteghe dei fabbri, il mercato. A Paestum si possono ammirare invece i maestosi resti di antichi templi greci in stile dorico; i più belli sono quelli di Hera e Nettuno. Merita una visita anche il Museo Archeologico, che custodisce numerosi reperti rinvenuti durante gli scavi. Il tempio di Nettuno a Paestum. L ECONOMIA L agricoltura della regione è una delle più produttive d Italia, favorita dal clima mite e dai terreni resi fertili dalle ceneri vulcaniche; si producono pomodori, peperoni, melanzane, legumi, frumento, frutta, in particolare agrumi e nocciole. Le coltivazioni sono specializzate e intensive, e la produzione agricola rifornisce direttamente l industria alimentare del luogo. Sui rilievi collinari rivestono particolare importanza la coltivazione della vite e la produzione vinicola. Molto diffuso è l allevamento dei bovini, specialmente delle bufale, allevate in gran numero nelle pianure del Volturno e del Sele e nel Cilento. Il loro latte permette un abbondante produzione di mozzarella, assai pregiata ed esportata in tutto il mondo. praticata inoltre la pesca, in misura meno rilevante però che nel passato; si pescano sogliole, sgombri, merluzzi, crostacei e frutti di mare. Dal mare si prelevano anche i coralli, la cui lavorazione è un attività artigianale tipica della regione. La pesca è un settore tradizionale dell economia campana. CAMPANIA 71