Durante l’età imperiale Roma organizza in il suo immenso territorio, che va dalla Gallia (attuale Francia) alla Britannia (attuale Gran Bretagna) e alla Spagna a ovest, all’Africa settentrionale a sud, alla Germania a nord, fino al Mar Nero e all’Asia a est. L’impero raggiunge la sua massima espansione nel II secolo d.C. Dalla fine del III fino al V secolo d.C. l’Impero romano vive una fase di grandi trasformazioni: innanzitutto l’affermarsi del , poi le , cioè l’arrivo di popoli da oltre i confini dell’impero, che causa un periodo di scontri militari e saccheggi. Ne deriva una grave , che porta alla divisione dell’impero in due parti, quello d’Oriente e quello d’Occidente: quest’ultimo termina nel 476 d.C., quando l’imperatore Romolo Augustolo viene deposto dal barbaro Odoacre. L’Impero d’Oriente invece durerà altri mille anni. province Cristianesimo invasioni barbariche crisi politica L’Impero romano raggiunge la sua massima espansione sotto Traiano (98-117 d.C.): i domini vanno dalla Spagna al Medio Oriente, dalla Britannia all’Africa settentrionale.