I mosaici dell’Italia Tra il VI e il IX secolo la Sicilia è controllata dall’Impero bizantino e mantiene contatti molto forti con l’Oriente. Questo spiega la grande diffusione che ha il mosaico nella decorazione delle chiese siciliane, tecnica usata nel periodo tardoantico sia in Oriente sia in Italia (a Roma e Ravenna). Anche quando i Bizantini lasciano la Sicilia, il mosaico continua a essere utilizzato: spesso gli artisti venivano direttamente da Bisanzio, o a Bisanzio avevano studiato e imparato questa tecnica. Cappella Palatina (1132-1140 ca.), mosaici, particolare. Palermo, Palazzo dei Normanni. UNA CATTEDRALE D’ORO E DI LUCE Il Duomo di Monreale è uno degli edifici simbolo per comprendere la mescolanza tra le culture bizantina, francese e araba della Sicilia normanna. L’abside e parte delle navate del Duomo sono infatti rivestite di mosaici in cui prevale l’oro, usato per tutti gli sfondi: furono probabilmente eseguiti da maestri veneziani, che però avevano studiato la tradizione bizantina. Al centro dell’abside c’è il , una raffigurazione di derivazione bizantina in cui Cristo è ritratto mentre benedice unendo tre dita della mano destra. Cristo Pantocratore Cristo Pantocratore (1172-1185), mosaico. Duomo di Monreale (Palermo), abside.