L’arte LA RIVOLUZIONE IN SCULTURA E PITTURA Il termine “gotico” è stato usato per la prima volta nel XVI secolo per indicare un’arte “barbarica”, “dei Goti”, lontana dai canoni dell’arte classica. Nasce quindi in senso dispregiativo, ma oggi ha perso questo significato negativo ed è usato per indicare l’arte che si sviluppa in e si diffonde in . Tra Duecento e Trecento, in Italia, prima in scultura e poi in pittura, si assiste a una vera e propria rivoluzione: si abbandonano definitivamente le convenzioni dell’arte bizantina in favore di nuovi modi di raffigurare la realtà, il paesaggio, il e i . Rispetto all’arte bizantina, basata su raffigurazioni piatte e bidimensionali, si recupera dalla tradizione classica una rappresentazione della figura umana più vicina alla realtà. Gli artisti osservano e raffigurano lo spazio con un’attenzione sempre maggiore alla naturalezza delle composizioni e ai volumi occupati dalle figure. Nascono così le prime rappresentazioni capaci di rendere l’ : questo avviene soprattutto grazie al , cioè all’alternanza di diverse tonalità di colore, “chiare” e “scure”, per creare effetti di luce e di ombra. Francia a partire dal 1140 Italia tra la fine del Duecento e l’inizio del Quattrocento corpo****umano sentimenti illusione della profondità chiaroscuro ARCHITETTURE VERTICALI Nelle cattedrali gotiche si impiegano . Rispetto alle chiese romaniche, cambia il rapporto tra larghezza e altezza: lo sviluppo verticale crea uno , in cui il fedele idealmente si avvicina a Dio. Nell’ambito dell’architettura civile (cioè non religiosa), nasce un nuovo tipo di edificio, il (o comunale), che ospita le assemblee pubbliche e le attività amministrative e si trova di solito nella piazza principale della città. nuove tecniche costruttive spazio nuovo, altissimo palazzo pubblico La contessa Reglindis (1250 ca.), pietra dipinta, Naumburg (Germania), Cattedrale, particolare.