Cimabue Firenze 1240 ca. - Pisa 1302 Della vita di Cimabue (pseudonimo di Cenni di Pepo) sappiamo pochissimo: la data di nascita si ricava da un documento del 1272 in cui è nominato come uomo già maturo e cittadino fiorentino. Secondo una leggenda, è stato lo scopritore del talento di Giotto e il suo maestro. Cimabue è il primo pittore italiano ad . Lo si nota soprattutto per la capacità di raffigurare i volumi e caratterizzare i sentimenti dei personaggi: le sue figure diventano , capaci di esprimere tutti i tipi di emozioni, dalla sofferenza e dal dolore del Cristo in croce fino alla serenità maestosa delle Madonne con il Bambino. allontanarsi dalla tradizione bizantina persone vere Maestà di Santa Trinita (1280-1290), tempera su tavola, 385x223 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi. LA RISCOPERTA DELL’ANATOMIA Il Crocifisso è particolarmente significativo per comprendere il passaggio dall’arte di derivazione bizantina alla nuova pittura italiana: anche se le braccia e gli addominali di Cristo sono raffigurati ancora in modo convenzionale, come in un’opera bizantina, si nota una maggior attenzione alla rappresentazione del corpo, anche nei suoi , come il torace dilatato dallo sforzo. dettagli più grotteschi UN TRONO ARCHITETTONICO Il dipinto qui sopra raffigura una Madonna in trono con il Bambino, circondata dagli angeli: questo tipo di composizione è chiamata . Il trono poggia su tre nicchie da cui si affacciano quattro figure: sono profeti e con la loro presenza creano un legame tra le vicende del Vecchio Testamento e la storia di Cristo nel Nuovo Testamento. I personaggi si staccano con decisione dal fondo dorato e sembrano dotati di un vero corpo; i piedi della Vergine, per esempio, poggiano con naturalezza su due diversi gradini. Anche il trono è una vera , attorno alla quale si dispongono gli angeli: grazie alla loro posizione a semicerchio il pittore dà il senso della profondità. Maestà struttura tridimensionale Crocifisso (1270), tempera su tavola, 336x267 cm. Arezzo, Chiesa di San Domenico