Sandro Botticelli Firenze 1445-1510 Sandro Botticelli (pseudonimo di Alessandro Filipepi) è considerato uno dei massimi pittori italiani di tutti i tempi. Si forma nella bottega del fiorentino Filippo Lippi, specializzato nel dipingere Madonne, ed eredita dal maestro questa caratteristica. La sua pittura si inserisce nella tendenza naturalistica dell’arte fiorentina dell’epoca, tuttavia la , volta all’idealizzazione delle forme, lo colloca in una posizione di grande originalità. Per Botticelli la pittura deve essere espressione di un perfetto equilibrio di bellezza esteriore e grazia interiore, una specie di “poesia dipinta”. L’ambiente ideale per dare forma a queste idee è la corte di Lorenzo de’ Medici, detto “il Magnifico”, signore di Firenze: qui si riuniscono i migliori artisti della città, oltre a poeti e filosofi. Botticelli si lega così all’ambiente umanistico cittadino e dipinge soggetti religiosi ma anche ritratti e storie mitologiche, come le celeberrime e (► pp. 256 e 258). ricerca di una bellezza assoluta Primavera Nascita di Venere MITO E ALLEGORIA Il dipinto a fianco è probabilmente un’allegoria, cioè un’immagine in cui ciò che è visibile (ambienti e personaggi) rimanda a un significato nascosto: un concetto astratto o un insegnamento morale. Nell’opera, infatti, si vede la dea greca Pallade (cioè Atena, chiamata Minerva nella mitologia romana) che rende docile un centauro, creatura selvatica metà uomo e metà cavallo: il potrebbe essere che la ragione (Pallade è la dea dell’intelletto) è capace di domare gli istinti bestiali. significato nascosto Pallade e il centauro (1482 ca.), tempera su tela, 207x148 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi. Firenze 1445-1510 Sandro Botticelli 254 Il