OSSERVO Nel , come nelle statue greche classiche ( ► p. 84), alla gamba tesa corrisponde il braccio a riposo steso lungo il fianco. Ma la postura non è statica: la e l’ danno alla figura un andamento a spirale, che trasmette forza e tensione interiore. IL RINNOVAMENTO DI UNO SCHEMA CLASSICO David rotazione della testa apertura del busto UNA NUOVA CONCEZIONE DELLO SPAZIO DIPINTO Nei primi anni del Cinquecento a Firenze fiorisce una straordinaria attività artistica. Le autorità della Repubblica e i grandi mercanti commissionano agli artisti più importanti opere pubbliche o private. Michelangelo, impegnato su entrambi i fronti, realizza per il mercante Agnolo Doni un sotto vari aspetti: in particolare, la definizione dello spazio e la combinazione delle figure principali. La composizione è divisa in due parti: in primo piano c’è la , e sullo sfondo un gruppo di figure maschili; la resa della profondità non è affidata alla prospettiva ma alle diverse dimensioni delle figure. Un ulteriore elemento caratteristico della pittura di Michelangelo è il modo di raffigurare i corpi evidenziandone soprattutto i volumi e la struttura anatomica, come se fossero delle sculture. dipinto innovativo Sacra Famiglia Sacra Famiglia-Tondo Doni (1504-1506), tempera su tavola, diametro 120 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi. FIGURE CHE SI LIBERANO DALLA MATERIA Il Prigione a fianco, che sembra letteralmente , liberandosi dalla materia che lo imprigiona, fa parte di un gruppo di sei sculture (quattro non completate e due finite), che avrebbero dovuto decorare la parte inferiore del monumento funebre per papa Giulio II della Rovere. Nel 1505 il papa incarica Michelangelo di realizzare la sua tomba, ma il progetto subisce numerose modifiche e sarà completato solo nel 1548 in modo completamente diverso rispetto alle idee iniziali. Un elemento costante delle varie versioni, prima di quella definitiva, è il ruolo determinante svolto da queste figure: l’estrema sinuosità della posizione dei corpi doveva creare un contrasto molto espressivo tra la figura umana e la regolarità dell’architettura retrostante. uscire dal marmo Prigione-Schiavo barbuto (1516-1534), marmo, h 258,5 cm. Firenze, Galleria dell’Accademia. OSSERVO Un movimento quasi vorticoso, “ ”, avvolge i tre personaggi, ritratti in posizioni che determinano un equilibrio creato da forze contrapposte. UN VORTICE CHE AVVOLGE a serpentina