Rosso Fiorentino Firenze 1495 - Fontainebleau (Francia) 1540 Rosso Fiorentino (pseudonimo di Giovanni Battista di Jacopo) è un artista dalla personalità complessa, che lavora a Firenze, a Roma e in Francia. La sua pittura si sviluppa secondo un percorso non lineare, ma è costantemente dominata dall’influenza di Michelangelo per quanto riguarda la gamma dei colori, la composizione delle figure, le posizioni e l’anatomia dei corpi. Dall’altro lato, le sue opere aspirano alla grazia, cioè alla delicatezza e all’armonia, che aveva caratterizzato l’arte di Raffaello. L’artista crea un’atmosfera di sogno, , tanto che spesso le espressioni dei suoi personaggi comunicano inquietudine e mistero. lontana dalla realtà FIGURE “SCOLPITE” Il coinvolgimento dello spettatore nella scena sacra è il primo obiettivo del pittore, che rappresenta il soggetto della in maniera del tutto originale. I gesti dei personaggi e la posizione dei corpi sono resi in modo insolito e fanno pensare ora a una raffinata danza, ora – come è stato scritto da un noto studioso – a “esseri di un’inquieta eleganza, simili a ragni”. La luce, fredda, definisce le superfici in modo netto, quasi scolpendo i volumi delle vesti, che assumono la o del marmo. L’influenza di Michelangelo è facilmente riconoscibile nella resa dei particolari anatomici del corpo di Gesù e delle membra nude delle altre figure presenti nella scena. Deposizione di Cristo consistenza del legno FISSO I CONCETTI ● riprende da Michelangelo l’uso del colore, la composizione, la raffigurazione dei corpi; ● aspira alla grazia e alla raffinatezza di Raffaello; ● crea nei suoi dipinti atmosfere di sogno, lontane dalla realtà. ROSSO FIORENTINO Deposizione (1521), olio su tavola, 337x196 cm. Volterra, Pinacoteca.