LA TECNICA Il carboncino osservo e leggo La notevole qualità delle pitture rupestri giunte sino ai nostri giorni testimonia quanto i nostri antenati fossero abili nel raffigurare gli animali. Dall’esame delle pareti delle Grotte di Lascaux cogliamo la straordinaria ricchezza delle scene dipinte: la parziale sovrapposizione e le differenti dimensioni dei corpi degli animali rendono l’insieme particolarmente dinamico e molto realistico nonostante i pochi colori e gli strumenti a disposizione. ► Con una linea continua di colore nero, tracciata con pezzi di carbone, si disegnava il contorno delle figure. ► I colori, con tonalità che vanno dal giallo-ocra al marrone, al rosso, si ottenevano da sostanze naturali e si applicavano con dei tamponi o direttamente con le dita. ► Per dare volume alle figure si sfruttavano le sporgenze naturali della roccia. Ricordi le pitture nelle Grotte di Lascaux? Sai come venivano realizzate? 1 2 3 ► Il carboncino si ottiene dalla combustione del legno e si trova in commercio sotto forma di bastoncino o di matita. ► Il tratto sulla carta è irregolare e sgranato e permette di ottenere effetti diversi a seconda della forza con cui si preme lo strumento sul foglio e del modo in cui lo si impugna. ► Durante l’utilizzo il carboncino rilascia una polvere scura che, sfregata sulla carta con il dito o con un panno pulito, può essere sfruttata per realizzare sfumature. ► Eventuali effetti di luminosità si ottengono tamponando la gomma pane nella zona che si vuole più chiara. Lo strumento che oggi possiamo utilizzare per riprodurre l’effetto raggiunto nelle pitture rupestri del Paleolitico è il carboncino. 1 2 3 4