CREART – LA TECNICA Il collage OSSERVO E LEGGO Il Novecento è un secolo di forti contraddizioni che provocano nell’uomo uno smarrimento esistenziale. In campo artistico questo sentimento di frammentazione e angoscia si traduce nello stravolgimento delle tradizioni pittoriche e del disegno. Il linguaggio visivo novecentesco, pieno di elementi contrastanti, abbandona le forme naturali e dissolve i confini dello spazio pittorico. L’uso del colore si rende indipendente dagli insegnamenti accademici. La realtà entra prepotentemente nella tela sotto forma di nuovi materiali. Ricordi come gli artisti del Novecento hanno “fatto a pezzi” la realtà? Picasso ha scelto di inserire un pezzo di tela cerata per imitare il canné della seduta di una sedia. La libertà dell’artista è totale: oltre a permettere l’invasione della tela da parte di una “cosa” (la tela cerata), Picasso sovrappone segni e significati, inserendo delle lettere che potrebbero alludere sia a (“giornale”, in francese) sia a (“giocare”). journal jouer Al posto della tradizionale cornice, a racchiudere la composizione è un umile pezzo di corda. Pablo Picasso, (1912), collage di olio, tela cerata, carta e corda su tela. Parigi, Musée Picasso. Natura morta con sedia impagliata La parola collage in francese significa “incollare” e fa riferimento all’azione di attaccare su un supporto materiali diversi come la carta, il legno, i ritagli di giornale, la tappezzeria. Questa tecnica è stata ampiamente messa in pratica dagli artisti del Novecento, intenzionati a inserire “piccoli pezzi di realtà” dentro le loro opere. I cubisti sono stati i primi ad approcciarsi con le potenzialità di questa tecnica. Il collage e gli artisti del Novecento.