L’arte verso i nostri giorni Arte concettuale L’Arte concettuale, che si sviluppa tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta del Novecento, elimina i manufatti artistici tridimensionali per riflettere unicamente sui significati delle cose e delle azioni, sui “ ” che stanno alla base della realtà e dell’esistenza umana. Gli artisti di questo movimento non scolpiscono né dipingono, ma si esprimono utilizzando fotografie, video, luci al neon e testi scritti su grandi tele bianche o direttamente sui muri dei musei. Tutta l’importanza dell’azione creativa sta nella fase preliminare di progettazione dell’opera. concetti IMMAGINE, PRESENZA, PAROLA In l’artista statunitense Joseph Kosuth (1945) riflette sul rapporto tra realtà e apparenza: per rappresentare l’ , l’autore si affida a una fotografia dell’oggetto, alla sedia stessa realizzata in legno, e alla definizione data dal dizionario. In questo modo l’Arte concettuale rende immediatamente percepibile l’essenza della sedia attraverso la sua immagine, la sua presenza fisica e la parola con cui a essa ci si riferisce nel linguaggio corrente. Una e tre sedie idea di una sedia Joseph Kosuth, Una e tre sedie (1965), tecnica mista. New York, Museum of Modern Art (MoMA). Nouveau Réalisme Nel 1960, in un appartamento parigino, alcuni artisti fondano il movimento del Nouveau Réalisme, che vuole fissare nell’opera d’arte momenti e . Alcuni creano opere rimontando manifesti pubblicitari, altri comprimono rottami di automobili, altri ancora riducono in pezzi oggetti della realtà per poi ricomporli meticolosamente su tele o pannelli. immagini della vita quotidiana LA TRAPPOLA DELLA REALTÀ In l’artista rumeno Daniel Spoerri (1930) “blocca” gli attimi del presente incollando sulla tela. In questo modo gli avanzi della tavola destinati alla spazzatura e le stoviglie usate che andrebbero lavate diventano opera d’arte e rappresentano un’immagine e un ricordo della realtà quotidiana. Tableau Piège resti di pasti Daniel Spoerri, Tableau Piège (1972), tecnica mista su tela, 54,4x63,1x16 cm. Amburgo, Kunsthalle.