ARTE viva L’infelice storia di un ponte Verso i primi anni Sessanta del Novecento, con l’espandersi dell’industria e lo sviluppo dei consumi, l’Italia si avvia verso il boom economico. In particolare, l’impulso dell’industria automobilistica spinge a investire nelle infrastrutture. Nascono grandi opere ingegneristiche, realizzate in calcestruzzo armato e originali nella forma. Tra il 1956 e il 1964, per esempio, si costruisce l’Autostrada del Sole: collega Milano a Napoli, con oltre 400 fra ponti e viadotti progettati dai grandi architetti dell’epoca. Tra questi, Riccardo Morandi (1902-1989), considerato uno dei più importanti e innovativi ingegneri e progettisti del XX secolo, studia le strutture di calcestruzzo armato, ideando un sistema tecnico del tutto originale. Questo gli porta la fama, tanto che progetta un’infinità di opere in Italia ma anche all’estero. Tra il 1963 e il 1967 Morandi costruisce il viadotto che scavalca il torrente Polcevera e che costituiva il tratto finale dell’Autostrada dei Fiori che univa Genova a Ventimiglia. Considerato al tempo una grandiosa realizzazione tecnologica, cominciò presto a dare segni di degrado. Il calcestruzzo armato, infatti, è stato a lungo considerato quasi “eterno”, mentre oggi sappiamo che non è così: fattori ambientali, sfruttamento eccessivo, scarsa manutenzione sono spesso causa di cedimenti. La tragedia Il 14 agosto 2018, mentre infuriava un temporale, parte del viadotto è crollata, provocando la morte di 43 persone, e più di 500 sfollati. L’intero nostro Paese rimase sconvolto da questa tragedia, soprattutto a seguito dell’inchiesta, immediatamente avviata, che ha individuato molte responsabilità, in particolare di coloro che dovevano occuparsi della manutenzione del ponte. Una risposta che ridà speranza Tra giugno e agosto 2019 si è provveduto alla demolizione della parte rimasta in piedi del ponte con l’uso di esplosivi. In seguito, il noto architetto Renzo Piano ha donato alla sua città il progetto di un nuovo ponte. Costruito in poco più di un anno, il Viadotto Genova San Giorgio è stato inaugurato, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, il 3 agosto 2020. Realizzato in struttura mista acciaio-calcestruzzo, il ponte è lungo 1067 metri, largo circa 31 ed alto 45, ed è costituito da 19 campate sorrette da 18 pile in cemento armato. Un moderno sistema di controllo monitora la struttura ventiquattro ore al giorno. Il crollo del ponte Morandi. La demolizione del ponte La ricostruzione di Renzo Piano.