Due “salvataggi” esemplari Egitto: il tempio di Abu Simbel Il tempio era stato edificato, intorno al 1250 a.C., sulla riva occidentale del Nilo. Nel corso degli anni Sessanta del Novecento il governo egiziano iniziò la costruzione della che, una volta terminata, avrebbe dato origine a un immenso lago artificiale. Quando si capì che le acque del lago avrebbero rischiato di sommergere il tempio, grazie a un’ampia collaborazione internazionale si smontò, letteralmente, l’edificio e lo si spostò poco distante, al sicuro. I lavori durarono dal 1964 al 1968 e furono guidati da una squadra di cavatori di marmo italiani. Il tempio ha un’altezza di 33 metri per una larghezza di 38; alla facciata sono addossate quattro grandiose statue di Ramses II, alte 20 metri. Due volte l’anno i raggi del sole penetrano nell’edificio fino alla sua sala più interna, il Santuario, per illuminare un’altra statua del faraone. diga di Assuan Un’ immagine dei lavori per lo spostamento del tempio. Antica Mesopotamia: il grande lamassu In Iraq, nel 2023, durante una missione di scavi a Ninive/Khorsabad, è tornato alla luce un grande , divinità assira con testa umana, corpo di toro e ali di uccello, in alabastro. L’enorme statua, di 2700 anni fa, era stata originariamente scoperta nei primi anni Novanta del Novecento dagli archeologi iracheni e la testa era stata tagliata e trafugata; in seguito recuperata, si trova ora al Museo Nazionale Iracheno di Baghdad. Quando la testa venne saccheggiata per contrabbandarla, il corpo della divinità assira venne riseppellito dagli abitanti per proteggerlo: è così che si è salvato dalla devastazione operata dall’Isis, che ha distrutto molti resti della città assira. Un team archeologico iracheno-francese l’ha liberata di nuovo per valutarne le condizioni: finalmente le due parti si riuniranno. lamassu Il grande lamassu riemerso dagli scavi di Khorsabad. Il tempio di Abu Simbel oggi, sulle rive del lago Nasser.