Il Teatro di Epidauro Il Teatro di Epidauro (IV secolo a.C.), nel Peloponneso, è ancora oggi in ottimo stato di conservazione e vi si possono riconoscere le principali caratteristiche di ogni tea­tro greco. In questo caso, la gradinata destinata agli spettatori, detta “ ”, ha 55 file di sedili, separate in una zona alta e in una zona bassa da un corridoio e divise in spicchi da lunghe scalinate. Il cerchio dove si svolge lo spettacolo è chiamato , cioè luogo del coro, perché in origine il ruolo principale era svolto da un coro che si esibiva in danze e musiche; all’orchestra si accede tramite due corridoi scoperti laterali. càvea orchestra Inizialmente la è un semplice fondale; solo con il tempo, a mano a mano che i singoli attori acquistano più importanza del coro, la scena assume dimensioni maggiori, fino a divenire una facciata monumentale a più piani; guadagna via via più spazio anche il , la pedana rialzata davanti alla scena dove gli attori si esibiscono. scena palcoscenico Teatro di Epidauro (350 a.C.). LE PAROLE DELL’ARTE Un’acustica perfetta La forma a , che sfrutta il pendio naturale del terreno, permette agli spettatori di vedere bene da qualunque posto e di sentire, anche da lontano, la voce degli attori. Questa infatti viene “riflessa” dalla scena, mentre l’inclinazione della gradinata è studiata per evitare l’eco e la dispersione del suono. semicerchio Un’antica maschera di pietra, simile a quelle di cartapesta usate dagli attori greci che, oltre a caratterizzare il personaggio che impersonano, amplifica la voce. FISSO I CONCETTI NEL TEATRO GRECO gli spettatori sedevano nella càvea; lo spettacolo si svolgeva nell’orchestra.