2.2 GUILFORD E LA TEORIA DELLA STRUTTURA DELL’INTELLETTO Lo psicologo statunitense (1897-1987) elaborò una concezione dell’intelligenza diversa da quella di Spearman: se l’autore della teoria fattoriale dell’intelligenza aveva sviluppato il suo pensiero a partire dal presupposto che la capacità intellettiva fosse unitaria, Guilford sostenne invece una , secondo lui composta e articolata in un numero elevato di , specializzate in compiti specifici. Nel 1967 egli elaborò la ( , Structure of Intelligence), ipotizzando non una struttura gerarchica dei fattori ma una loro disposizione tridimensionale. Il suo modello infatti è rappresentato da un parallelepipedo sfaccettato che ha preso il nome di . Joy P. Guilford concezione multidimensionale dell’intelligenza abilità distinte e autonome tra loro teoria della struttura dell’intelletto SOI cubo di Guilford Il cubo di Guilford: le diverse capacità mentali sono rappresentate in maniera tridimensionale dalla combinazione di un’operazione, un prodotto e un contenuto. Guilford individuò , derivanti dalla combinazione di tre tipologie di fattori: 120 capacità mentali , ovvero cognizione, memoria, , valutazione. Si tratta delle elaborazioni che la mente compie a partire dalle informazioni che riceve dai sistemi percettivo-sensoriali; operazioni , pensiero convergente pensiero divergente , ovvero figure, simboli (lettere e numeri), contenuti semantici (parole e frasi), comportamenti: si riferiscono alla natura delle informazioni; contenuti , ovvero unità, classi, relazioni, sistemi, trasformazioni e implicazioni: le diverse forme assunte dall’informazione quando viene elaborata. Secondo l’autore le cinque tipologie di operazioni cognitive si applicano ai quattro tipi di contenuti. Il risultato delle operazioni compiute sui vari contenuti è suddiviso poi in sei tipi di prodotti. Le mente può così essere rappresentata da un parallelepipedo di 120 cubetti, dove ogni cubetto è la corrispondente capacità mentale che deriva dalla combinazione di un’operazione, un contenuto e un prodotto. : pensiamo a un processo mentale semplice come l’addizione di due numeri: 3+5. Abbiamo bisogno innanzitutto di vedere i numeri scritti su una pagina (contenuti, in questo caso visivi). Poi dobbiamo applicare un’operazione, in questo caso il pensiero convergente, per ottenere un prodotto, ovvero la relazione tra i due numeri. Così facendo il risultato è 8. prodotti Esempio : ragionamento logico-analitico indispensabile per applicare specifiche procedure. : pensiero creativo, serve per guardare le cose da punti di vista nuovi con lo scopo di trovare nuove soluzioni. pensiero convergente pensiero divergente