1.4 FREUD E LE LIBERE ASSOCIAZIONI Il famoso neurologo e psicoanalista austriaco Sigmund Freud | vedi , p. 329 | individua come regola fondamentale ai fini del lavoro introspettivo psicoanalitico il . Durante una seduta psicoanalitica il paziente deve tentare di rinunciare, per quanto gli è possibile, alla censura cosciente e deve esprimere liberamente tutti i pensieri, le idee, i sentimenti, le speranze, le sensazioni, i ricordi che si affacciano alla mente senza vergogna e senza preoccuparsi di rischiare di riferire concetti sgradevoli, inopportuni, insensati o non rilevanti. Secondo Freud, infatti, ogni pensiero dell’individuo è collegato e rinvia ad altri pensieri che, se seguiti e analizzati a fondo, consentono di . Queste formano reti o punti nodali che possono essere percorsi seguendo un ordine cronologico o per materie, un po’ come si consulterebbe un archivio. Le libere associazioni permettono, a partire da un concetto, di arrivare a un altro concetto, non immediatamente comprensibile perché inconscio. L’AUTORE meccanismo delle libere associazioni scoprire vie associative Studio di Londra di Sigmund Freud. Durante le sue sedute Freud faceva sdraiare il paziente su un divano e lasciava che raccontasse qualsiasi cosa gli passasse per la mente senza alcun filtro o selezione.