VERSO LA PROFESSIONE Fare lo psicologo Per diventare psicologo occorre frequentare il corso di laurea in Psicologia. Una volta conseguita la laurea, è necessario svolgere un tirocinio di un anno presso sedi convenzionate con la propria università e in seguito sostenere l’esame di Stato, che permette l’esercizio della professione. Tuttavia, per poter prendere in carico dei pazienti in ambito clinico ed effettuare delle psicoterapie, in ambito sia ospedaliero sia privato, bisogna frequentare un ulteriore corso di specializzazione quadriennale, grazie al quale si viene inclusi nell’elenco degli psicoterapeuti. Esistono numerose scuole di specializzazione che si basano su differenti modelli psicologici: comportamentismo, cognitivismo, psicoanalisi ecc. Le professioni di psicologo e di psicoterapeuta sono diverse da quella dello psichiatra, che invece prevede una laurea in Medicina e una specializzazione in Psichiatria. Psicologo e psicoterapeuta non possono prescrivere farmaci mentre lo psichiatra, essendo medico, può farlo. Al di là del percorso istituzionale richiesto, dobbiamo però ancora chiederci quali sono le ragioni che possono spingere a intraprendere questa professione. Nel testo seguente lo psicologo, Luca Mazzucchelli, partendo dalla sua esperienza, elenca gli ingredienti secondo lui più importanti per effettuare questa scelta. Il primo ingrediente che mi ha permesso di superare il test d’ingresso a psicologia, laurearmi, resistere nel mondo del lavoro precario per tanti anni e riuscire a ritagliarmi un mio mercato successivamente, è uno soltanto: la passione per la psicologia. La passione per la psicologia, come quella per le altre cose che ci circondano, un po’ la si trova dentro e un po’ la si coltiva dedicandole tempo e quindi vivendola. Il mio suggerimento ai giovani indecisi sull’università da scegliere è di conseguenza il seguente: se avete una vera passione non preoccupatevi degli ostacoli lavorativi e seguitela. Se invece non siete sicuri di appassionarvi alla psicologia cercate di capirlo vivendola sulla vostra pelle: leggete libri, parlate con psicologi, guardatevi qualche documentario o video su YouTube e così via. La passione si sposa molto bene con il secondo ingrediente segreto a mio avviso molto importante per svolgere questo lavoro: la curiosità. In questo mestiere occorre avere una grande dose di curiosità altrimenti diventa tutto più difficile sia da un punto di vista lavorativo in senso stretto (ascoltare le storie degli altri, empatizzare, non stancarsi di sentire racconti anche “pesanti” ecc.) sia per riuscire a costruirsi opportunità lavorative (quindi la costruzione della rete inviante, la messa in atto di progetti lavorativi di tipo imprenditoriale ecc.). Passione e curiosità sono la base per essere propositivi, caratteristica senza la quale non si hanno a mio avviso chances lavorative. Certo questo non è garanzia automatica di lavorare bene: conosco colleghi che sono in possesso di queste caratteristiche, ma faticano ugualmente a trovare un loro equilibrio lavorativo. Occorre allora a mio avviso avere il terzo ingrediente, che è la voglia di studiare il nuovo mondo del lavoro e le fondamenta del self marketing, per creare nicchie di lavoro e poter emergere al loro interno come esperti affidabili. Infine, se c’è, non guasta mai un po’ di fortuna. Perché iscriversi a psicologia? I tre ingredienti segreti