3.2 LE SCOPERTE DI FREUD A volte ci dimentichiamo delle cose perché non siamo capaci di ritrovarle nel grande magazzino della memoria a lungo termine. Questa, tuttavia, non è l’unica ragione che spiega le nostre difficoltà a ricordare. All’inizio del Novecento, Sigmund Freud | Vedi , p. 329 | elaborò a questo proposito una teoria rivoluzionaria: quella della . Secondo Freud molto spesso non ricordiamo le cose non perché non riusciamo a recuperarle, ma perché non vuole che determinati ricordi del nostro passato riaffiorino e . Senza rendercene conto scacciamo alcuni ricordi dalla nostra mente cosciente rendendoli inaccessibili. Secondo Freud la mente accantona, nasconde questi pensieri imbarazzanti, spesso generati da desideri e da pretese che non vogliamo ammettere di avere, perché ci fanno sentire in colpa e disturbano la nostra attività quotidiana. Essi vengono confinati in un settore specifico che Freud chiama . L’inconscio è perciò una specie di magazzino, di prigione, meglio ancora di fortezza, nella quale abbiamo rinchiuso alcuni dei ricordi spiacevoli e umilianti della nostra vita in modo da non essere continuamente costretti a fare i conti con essi. Che cosa succede a questi ricordi? Vengono definitivamente dimenticati, scomparendo una volta per tutte dal nostro orizzonte cognitivo? Niente affatto. I ricordi rimossi rinchiusi nella loro fortezza si comportano come i prigionieri che tentano di evadere, cercando di riaffiorare nella nostra mente, anche se noi non vogliamo e opponiamo . Questo capita soprattutto di notte, mentre dormiamo, quando cioè la nostra attività cosciente si attenua e , soprattutto . L’AUTORE rimozione una parte della nostra mente si oppone fortemente alla nostra attività di recupero inconscio resistenza i ricordi rimossi possono tornare a manifestarsi nei sogni Secondo Freud il sogno è la via maestra per accedere al nostro inconscio. Lo stesso meccanismo avviene, secondo Freud, quando ci capita di dimenticare un nome che sappiamo benissimo (lo abbiamo sulla punta della lingua) o quando ci scordiamo di un appuntamento importante o pronunciamo una parola al posto di un’altra ( ). In tutti questi casi, la dimenticanza ha a che fare con un elemento rimosso che non vogliamo risvegliare. Lo stesso ricordo rimosso, quando viene effettivamente recuperato, subisce trasformazioni e modifiche molto importanti: noi siamo in grado di riportare a galla delle nostre rimozioni, ma quasi mai i contenuti originali; ciò che affiora può essere molto diverso da ciò che inizialmente era stato nascosto. lapsus tracce p. 78 T1 Dimenticanza di nomi