I Dsa sono disturbi funzionali, ossia sono dovuti a una peculiare architettura neuropsicologica del soggetto che implica difficoltà nell’acquisizione e nella stabilizzazione di alcuni processi di identificazione e di produzione delle parole scritte e parlate e dei numeri. Si dividono in: , disturbo specifico che si manifesta come difficoltà nell’imparare a leggere. Il bambino fa fatica a decifrare i segni linguistici per cui risulta quindi più lento e impacciato nella lettura; dislessia , disturbo specifico che si manifesta come difficoltà nella realizzazione grafica del testo scritto. Il bambino fa fatica a riprodurre le lettere correttamente; disgrafia , disturbo specifico che si manifesta attraverso la difficoltà a scrivere. Esso è associato a un deficit nella traduzione dei suoni che compongono la parola in simboli grafici. Il bambino non è in grado o fa fatica a scrivere le parole che sente; disortografia , disturbo specifico che si manifesta come difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri. Il bambino commette errori di calcolo o di ragionamento con i numeri. discalculia Altri disturbi si manifestano in seguito a danni cerebrali e sono detti . A seconda della zona del cervello lesionata si producono deficit differenti. afasie Nell’ si hanno difficoltà nella produzione verbale, in particolare nella sintassi: il linguaggio è telegrafico, con l’omissione di elementi funzionali della frase come le preposizioni e gli articoli, e la fluidità dell’eloquio risulta compromessa, per cui vi è lentezza nel parlare e incertezza nell’articolazione dei suoni. afasia di Broca Nell’ , invece, la sintassi e l’eloquio sono ben conservati, ma le frasi pronunciate raramente hanno un senso e i problemi riguardano anche la comprensione verbale, presentando un deficit a livello del significato delle parole. Le persone affette da afasia di Wernicke, a differenza di quelle con afasia di Broca, non sono consapevoli della loro malattia. afasia di Wernicke Altri disturbi della comprensione linguistica sono l’ , ovvero l’incapacità a riconoscere suoni che dovrebbero essere noti, e le , cioè il mancato riconoscimento dei segni scritti (parole, ma anche numeri, note musicali ecc.). La , infine, è un disturbo della produzione del linguaggio che colpisce la fluidità. Si manifesta con esitazioni, pause prolungate, blocchi e ripetizioni spasmodiche involontarie. agnosia uditiva asemìe balbuzie Educazione CIVICA – CITTADINI RESPONSABILI – L’analfabetismo L’alfabetizzazione, ovvero l’acquisizione delle capacità di lettura e scrittura, inizia circa dai cinque anni di età e si sviluppa in genere durante il percorso scolastico. Tuttavia, ci sono adulti che non hanno mai imparato a leggere e scrivere. Questo fenomeno è detto , perché queste persone non possiedono gli strumenti di lettura e scrittura per partecipare attivamente alla vita sociale. In Italia, secondo i dati Unesco, nel 2015 gli analfabeti strumentali erano l’1% della popolazione, ma solo cinquant’anni prima la percentuale era del 13%, mentre nell’anno dell’Unità d’Italia (1861) raggiungeva il 78%. Esiste poi un altro tipo di , detto , con cui si indica l’incapacità di utilizzare in maniera efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nella vita quotidiana. Infine, con l’espressione “ ” si fa riferimento alla condizione di coloro che, per mancanza di pratica, hanno disimparato le competenze acquisite. Perciò, alcune persone leggono faticosamente, hanno difficoltà nella comprensione dei testi e un lessico limitato. Svolgete una ricerca su Internet per vedere qual è stato il tasso di analfabetismo in Italia negli ultimi cento anni confrontandolo con quello di altri due paesi europei. analfabetismo strumentale analfabetismo funzionale analfabetismo di ritorno Lavoriamo INSIEME Un recente studio di Info Data e “Il Sole 24 ORE” ha calcolato che la percentuale di analfabeti funzionali in Italia si attesta al 28% della popolazione.