Pensiamo ora a due persone che si trovano una di fronte all’altra, senza parlare. Anche in questo caso avviene una comunicazione. Oltre al , infatti, esistono altri canali naturali attraverso cui si trasmettono informazioni: canale uditivo-vocale il , che grazie al senso della vista permette di percepire i movimenti dell’interlocutore (espressioni facciali, gesti ecc.); canale visivo-cinesico il , che si attiva con il contatto fisico e la percezione tattile (strette di mano, carezze, lettura Braille); canale motorio-tattile il , attraverso il quale si trasmettono gli odori, più sviluppato negli animali che nell’uomo. Di conseguenza, possiamo affermare che durante un’interazione sono attivi nello stesso momento diversi canali e codici comunicativi | Vedi , p. 100 |. canale chimico-olfattivo APPROFONDIAMO per IMMAGINI - Un ricatto senza voce Nel dipinto la pittrice (1593-1654) racconta l’episodio dell’Antico Testamento in cui la giovane e pura Susanna, sorpresa da due anziani, viene sottoposta a un ricatto sessuale. La posa, le espressioni, la gestualità dei protagonisti del quadro sono un chiaro esempio di comunicazione non verbale, in cui intervengono altri canali comunicativi oltre a quello uditivo-vocale. Il dipinto non ha voce, ma trasmette chiaramente il racconto della vicenda e le emozioni dei protagonisti. Susanna e i vecchioni Artemisia Gentileschi Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni, 1610, olio su tela, collezione Graf von Schönborn, Pommersfelden. APPROFONDIAMO - DEFICIT SENSORIALI E COMUNICAZIONE approfondiamo Perché le persone sorde dalla nascita sono definite “sordomute”? Poiché, pur avendo un apparato fonatorio perfettamente funzionante, non hanno mai potuto ascoltare i suoni della propria lingua madre, e di conseguenza imparare a usarli. Per questo motivo, oltre a non poter sentire, non possono nemmeno parlare in maniera chiara. Per comunicare i sordomuti usano le lingue dei segni, che utilizzano come codice comunicativo gesti, espressioni e movimenti, del tutto simili nella struttura alle lingue parlate. Ogni Paese ha una propria lingua dei segni, ma solo alcuni Stati hanno riconosciuto ufficialmente la lingua dei segni usata dalle persone sordomute nel proprio territorio. Per esempio, la lingua dei segni italiana (Lis) non ha ancora ricevuto lo statuto di lingua. I ciechi comunicano attraverso l’alfabeto Braille, che ha preso il nome dal suo inventore, il francese Louis Braille (1809-1852). Si tratta di un codice basato su sei punti in rilievo su una superficie, disposti in modo differente per formare le lettere: il non vedente, toccando con i polpastrelli la superficie, identifica le parole attraverso la posizione dei puntini. L’alfabeto nella lingua dei segni italiana L’alfabeto Braille. Il modello circolare La comunicazione umana è un processo complesso, dinamico e circolare, fatto dall’interazione di tutti i partecipanti che hanno contemporaneamente un ruolo attivo e si influenzano a vicenda. A differenza della teoria lineare di Shannon, il della comunicazione, messo a punto dalla Scuola di Palo Alto | Vedi , p. 105 |, mette in luce la degli scambi comunicativi tra esseri umani. Il ricevente non si limita a rispondere all’emittente quando è il suo turno, ma mentre ascolta invia a sua volta messaggi, il cosiddetto (retroazione, riscontro). Il feedback solitamente si esprime attraverso segnali non verbali che permettono all’emittente di capire se il suo messaggio è stato ricevuto e interpretato correttamente, e, in generale, di percepire la reazione del suo interlocutore. Per esempio, egli può annuire in segno di assenso oppure corrugare la fronte per esprimere di non aver capito o non essere d’accordo. modello circolare GLI AUTORI bi-direzionalità feedback