verso le prove INVALSI IL LETTORE COMPETENTE LÀLAGE E TILDA Quella notte Làlage si svegliò all’improvviso nel cuore della notte. Era buio pesto, per un attimo stentò a rendersi conto di dove si trovava. Ma subito ricordò che era tornata a casa, riconobbe col corpo lo spazio del grande letto. Riconobbe la voce di Tilda. “Sta sognando” pensò. Non si era mai accorta, prima d’allora, che la cugina parlasse nel sonno. «Sì» diceva Tilda. «Sì anch’io.» E poi: «Tanto. Ma dai! Lo sai benissimo quanto.» Sospirò, poi scoppiò in una breve risata. Làlage tratteneva il respiro per non disturbarla. E a un tratto si rese conto che la voce della cugina non proveniva dal cuscino a fianco, ma da un punto della camera un po’ più lontano, in direzione della finestra. «Vattene!» sussurrò Tilda in tono d’allarme. Fuori nella strada passi cauti e affrettati risuonarono sul marciapiede. «Chi era?» chiese Làlage sottovoce. La cugina non si mosse, non girò neppure la testa verso di lei. «Nessuno. Dormi.» «Ti ho sentita. Parlavi con qualcuno.» «Vuoi smetterla, mocciosa?» Tilda fece ricadere con un colpo secco la persiana che aveva sollevato per parlare col suo misterioso interlocutore. Sbuffò. Poi tornò verso il letto. La rete cigolò nel buio sotto il suo peso. «Se ti racconto una cosa, mi giuri che non lo dici a nessuno?» esordì in tono da congiurata. 5 10 15 20