144 6. Il Parlamento EDUCAZIONE CIVICA Agenda 2030 I rischi del Web Il cyberbullismo Il cyberbullismo è una forma di violenza psicologica e di prevaricazione messe in pratica attraverso i social media, le chat e il Web in generale. Si può manifestare con atti che vanno dal pettegolezzo, alle minacce e offese fino alla diffusione di post con informazioni, video e foto (reali o falsi), che mettono in imbarazzo la vittima. Una delle forme più subdole di cyberbullismo è il furto di identità , cioè la creazione di profili falsi allo scopo di diffondere materiale compromettente. A differenza di quanto accade nel bullismo tradizionale, attraverso il Web il bullo si nasconde dietro l anonimato (nickname o falsa identità) e quindi non è facilmente identificabile, e ciò ne abbassa i freni morali e le inibizioni e lo trasforma in un cosiddetto leone da tastiera , rendendolo più sicuro di sé e incoraggiandolo a proseguire nel suo comportamento. La vittima non ha via di scampo, viene perseguitata a ogni ora del giorno e della notte, anche a casa. Questo tipo di persecuzione ha un forte impatto emotivo: chi subisce atti di cyberbullismo perde ogni forma di autostima, cade in preda ad ansia e depressione e il suo rendimento scolastico può essere compromesso. Nelle situazioni più gravi la vittima può compiere gesti estremi, come la cronaca purtroppo ci insegna. Tra l altro, in genere le vittime di cyberbullismo non chiedono aiuto, ma preferiscono nascondere le vessazioni a cui sono sottoposte. Questo fenomeno ha conseguenze civili e penali per il bullo. Dal punto di vista civile può essergli riconosciuta la responsabilità di danni psicologici, morali o patrimoniali ed essere condannato a un risarcimento economico; dal punto di vista penale può essere incriminato per vari reati, quali minacce, molestie (stalking), diffamazione e lesioni personali. Il ministero dell Istruzione ha messo a disposizione sul proprio sito molte informazioni per tutelarsi dal cyberbullismo. inoltre possibile rivolgersi direttamente a Google, Facebook e agli altri social per far rimuovere post lesivi. Nei casi più gravi ci si può rivolgere direttamente alla Polizia Postale per ottenere tutela.