05 Storia biennio V1.qxp_Layout 1 12/01/24 11:30 Pagina 151 2. Atene LA CIVILT GRECA La riforma democratica di Clistene La costituzione democratica di Clistene si basa sul principio dell uguaglianza di tutti i cittadini. Un nuovo equilibrio si ottenne con le riforme di Clistene, arconte di antica e illustre famiglia nobile. Nel 508 a.C. Clistene varò una costituzione democratica, che consentiva al demos di partecipare al potere in forza del numero, perché si basava sul principio dell uguaglianza tra i cittadini davanti alla legge. Clistene non tenne più conto della nobiltà, né della ricchezza, ma della residenza. Il territorio dell Attica fu suddiviso in tre grandi aree: la città, dov era concentrata l aristocrazia; la costa, dov erano numerosi artigiani, commercianti, marinai e armatori; l entroterra, dove avevano i campi i piccoli proprietari e i contadini. BEOZIA di Clistene 8 9 10 9 Maratona 4 MAR 6 1 Eleusi 3 7 EGEO Megara 5 2 2 6 Atene 2 3 8 7 10 9 1 Salamina Pireo 4 5 3 7 1 5 4 8 Egina 6 GOLFO SARONICO 10 Trittie di città Trittie dell entroterra Trittie della costa Ogni area fu poi suddivisa in dieci unità territoriali, chiamate trittie (distretti). Le trenta trittie furono quindi riunite in gruppi di tre, una per ogni area, a formare dieci tribù. Ogni tribù, quindi, rispecchiava la società ateniese, perché era composta da una trittia di abitanti della città, una trittia della costa e una trittia dell entroterra. Ogni tribù doveva così mediare al proprio interno tra interessi diversi. La riforma riuscì a indebolire notevolmente l aristocrazia, che adesso si trovava suddivisa in gruppi diversi e non sempre riusciva a ottenere la maggioranza all interno della propria trittia di appartenenza. Clistene inoltre riformò in senso democratico gli organi di governo. Sostituì il consiglio dei quattrocento creato da Solone con la bulè, o consiglio dei cinquecento, formato da cinquanta esponenti di ogni tribù, e introdusse il principio del sorteggio, tra volontari, per la nomina dei componenti. Dal momento che i rappresentanti della bulè cambiavano ogni anno e non si poteva essere sorteggiati più di due volte, ogni cittadino, ricco o povero (e quindi anche i teti, prima esclusi), aveva molte probabilità, nella propria vita, di entrare a far parte della bulè. Il compito della bulè era la proposta di leggi da sottoporre all assemblea (ecclesia), che diventava così il principale organo decisionale del governo. Partecipavano all assemblea tutti i cittadini ateniesi, maschi e adulti, a prescindere dalle differenze di censo. L assemblea discuteva e votava le proposte della bulè. Ognuno poteva quindi esprimere la propria opinione e votare sulle questioni più importanti che riguardavano la vita della polis, come la pace e la guerra, l amministrazione della città, la scelta dei magistrati, le condanne alla pena di morte o all esilio. Rimanevano esclusi dal governo della città gli stranieri (meteci), gli schiavi e le donne, che insieme costituivano però la grande maggioranza della popolazione. L assemblea eleggeva ogni anno dieci strateghi, uno per ogni tribù, cui era affidato il comando dell esercito. L amministrazione della giustizia era affidata all eliea, il tribunale popolare introdotto da Solone, i cui componenti 508 a.C. Costituzione democratica 151 5 Sunio La cartina illustra l organizzazione di Atene dopo le riforme introdotte da Clistene. Anziché in classi di censo, i cittadini erano divisi in dieci tribù, in base alla residenza. Clistene, padre della democrazia ateniese.