09 Storia biennio V1.qxp_Layout 1 12/01/24 11:53 Pagina 256 256 9. Roma da monarchia a repubblica ROMA CONQUISTA LA PENISOLA Agli ex consoli spettava la carica di censori, i magistrati che svolgevano i censimenti, registrando la ricchezza dei cittadini e dividendoli in classi e centurie. Con il tempo, assunsero anche il compito di vigilare sull onestà e sulla moralità di senatori e magistrati. 2. Indica quali funzioni svolgevano i diversi magistrati. 1. Consoli 2. Censori 3. Edili 4. Pretori La divisione dei poteri nella repubblica Lo storico greco Polibio, vissuto nella seconda metà del II secolo a.C., studiò con molta attenzione la costituzione di Roma, ammirando l equilibrio nella divisione dei poteri. Scrisse: Il potere era così ben diviso e distribuito che neppure i Romani avrebbero potuto dire con sicurezza se il loro governo fosse nel complesso aristocratico, democratico o monarchico. [ ] I consoli, quando sono a Roma, esercitano il potere esecutivo. [ ] Il Senato ha prima di tutto il potere amministrativo e controlla tutte le entrate e le uscite. Inoltre, il Senato giudica i reati che si commettono in Italia [ai tempi di Polibio Roma era padrona di molte province al di fuori dell Italia, ciascuna con un prefetto] e che richiedono un inchiesta statale, come quelli di tradimento, cospirazione, avvelenamento, assassinio. [ ] Il popolo infine giudica nel caso di pena di morte ed elegge i cittadini per le magistrature, soprattutto delibera sulla pace e sulla guerra e sui trattati. (Polibio, Storie, VI) 3. Esisteva qualche organismo o carica che aveva più potere degli altri? La cittadinanza coincide con il diritto-dovere di combattere. Il sistema di voto per centurie formate in base al reddito avvantaggia i più ricchi. L assemblea più antica era quella dei comizi curiati, in cui i partecipanti erano divisi a seconda delle zone della città in cui abitavano; molto presto quest assemblea perse gran parte dei propri poteri. L assemblea più importante fu invece per secoli quella dei comizi centuriati. A Roma, infatti, la cittadinanza e l esercizio dei diritti politici coincidevano con il diritto-dovere di combattere in guerra: chi spendeva il proprio denaro per armarsi e rischiava la libertà e la vita aveva anche il diritto di decidere che cosa fare, di eleggere i comandanti e, soprattutto, di stabilire come ripartire i guadagni delle guerre vittoriose. Per questa ragione, il sistema di votazione era concepito in modo che i più ricchi potessero influire maggiormente sulle decisioni. I cittadini, su decisione dei censori, magistrati che valutavano il censo, cioè l insieme dei possedimenti, erano divisi in base al reddito in sei