09 Storia biennio V1.qxp_Layout 1 12/01/24 11:53 Pagina 266 266 9. Roma da monarchia a repubblica ROMA CONQUISTA LA PENISOLA tivo della credenza. Invece si riteneva di buon auspicio intraprendere qualcosa di importante il giorno del proprio compleanno. L abitudine di interrogare continuamente gli dèi portava i Romani ad avere anche atteggiamenti che noi oggi definiremmo superstiziosi. Ogni cittadino romano stava molto attento ad alzarsi ponendo per primo a terra il piede giusto (il destro), a non pronunciare parole sacrileghe e attribuiva un significato a tutti i fenomeni inconsueti. 2. Com erano scelti i sacerdoti nella repubblica romana? I Romani sono tolleranti verso gli altri culti purché anche gli dèi di Roma siano rispettati. Essendo politeisti, i Romani erano anche piuttosto tolleranti e ben disposti ad accettare nuovi dèi e nuovi riti, se ciò appariva conveniente. Ogni popolo, però, oltre alle proprie divinità, doveva rispettare e adorare anche le divinità ufficiali dello Stato romano. La richiesta, che nasceva da ragioni politiche, non religiose, non era impegnativa se rivolta a popoli politeisti perché appariva come una legge dello Stato. La stessa richiesta provocherà, invece, forti contrasti con Ebrei e cristiani che, professando religioni monoteistiche, cioè fondate sul culto di un unico dio, escludevano rigidamente ogni altra divinità. 3. Qual era il rapporto dei Romani con le religioni degli altri popoli? FAI IL PUNTO 1. Qual era la religione dei Romani? 2. Chi erano i Lari e i Penati? 3. Perché i Romani offrivano sacrifici agli dèi? Il culto di Iside giunge fino a Roma Iside, la sposa di Osiride, era una delle divinità più importanti del pantheon egizio. Templi dedicati alla dea sorgevano in tutto l Egitto e sulle sponde mediterranee del Paese, anche quelle libiche. Da qui il suo culto si diffuse nelle colonie greche della Magna Grecia fin dal VII-VI secolo a.C. Più tardi, con l ellenismo, santuari e templi dedicati alla dea si ritrovano anche in tutto il Mediterraneo orientale. In epoca romana uno dei centri più importanti del culto di Iside era Benevento, in Campania. Alcuni imperatori erano particolarmente devoti alla dea Iside, soprattutto Domiziano, che proclamò la dea Signora di Benevento e le fece costruire un tempio, meta di pellegrinaggi. Qui, come altrove, il cristianesimo agì da un lato distruggendo le tracce materiali del culto (non sappiamo neppure più dove sorgesse il santuario), dall altro trasformandolo in senso cristiano. Probabilmente la grande devozione locale per la Madonna delle Grazie è collegata a questa antica venerazione dalle remote origini. L immagine della dea era accompagnata da un fiore di loto (per gli egiziani simbolo di vita eterna), il corpo era avvolto in un chitone (semplice tunica fermata sulle spalle) di colore scuro o in un mantello scuro fermato con un nodo sul petto: il colore scuro è simbolo di lutto, ma anche delle fangose acque del Nilo; nella mano destra la dea regge un sistro (strumento musicale in metallo) e nella sinistra una brocca che contiene liquidi per le cerimonie religiose.