11 Storia biennio V1.qxp_Layout 1 12/01/24 12:00 Pagina 326 326 11. Roma domina il Mediterraneo ROMA POTENZA DEL MEDITERRANEO IN SINTESI A partire dal VI secolo a.C., Cartagine era diventata la più grande potenza commerciale e marittima del Mediterraneo. Con la conquista di Taranto (272 a.C.) e della Magna Grecia, Roma si aprì al commercio marittimo internazionale. Cartagine e Roma entrarono in competizione per il dominio delle rotte del Mediterraneo. Roma mirava alla conquista della Sicilia, centro delle rotte mediterranee. Nella prima guerra punica (264-241 a.C.), Roma si scontrò con Cartagine, combattendo per la prima volta sul mare, e vinse a Milazzo (260 a.C.) e alle Isole Egadi (241 a.C.). Sicilia, Sardegna e Corsica diventarono province romane. Nel 218 a.C. i Cartaginesi, guidati da Annibale, conquistarono la città di Sagunto, in Spagna, alleata dei Romani. Ebbe inizio la seconda guerra punica (218-202 a.C.). Annibale raggiunse l Italia valicando le Alpi, con l intento di provocare una rivolta dei popoli della penisola contro Roma, ma non raggiunse questo obiettivo. Sconfisse a più riprese i Romani (in maniera netta, a Canne nel 216 a.C.). Il dittatore romano Quinto Fabio Massimo, detto il Temporeggiatore, adottò una tattica di logoramento, evitando lo scontro aperto e mirando a sfiancare i nemici. Roma, intanto, si riorganizzò. Nel 202 a.C. il generale Publio Cornelio Scipione, detto l Africano, sconfisse i Cartaginesi a Zama, vicino a Cartagine. Roma dominava il Mediterraneo occidentale. Tra le due guerre puniche, Roma sconfisse i Celti della Pianura Padana (Gallia Cisalpina). Dopo aver piegato i Liguri, dominava l intero arco alpino e l Alto Adriatico. 16 Con il pretesto di difendere le città greche, Roma, chiamata in aiuto da Atene, attaccò la Macedonia, che sconfisse a Pidna (168 a.C.). In seguito, nel 146 a.C., Roma distrusse Cartagine e la città greca di Corinto, responsabile di essersi messa a capo di una rivolta delle poleis. Infine, conquistò la Siria e l Asia Minore. Roma dominava l intero Mediterraneo. I territori conquistati diventarono province, governate da magistrati romani. Gli abitanti erano sudditi e pagavano tributi a Roma. Opere pubbliche e servizi erano presi in appalto da privati cittadini, i pubblicani, che appartenevano alla classe dei cavalieri, molto ricchi, ai quali però era precluso l accesso al senato. Grazie ai bottini di guerra, agli schiavi e ai tributi provenienti dalle province, Roma conobbe un periodo di grande ricchezza e sviluppo economico e culturale. Si espansero traffici e commerci e assunsero più peso mercanti e imprenditori. Per cogliere le possibilità offerte dal commercio, si diffusero i latifondi e le villae, aziende agricole specializzate: appartenevano a grandi proprietari terrieri e la manodopera era costituita da schiavi. I piccoli proprietari terrieri, schiacciati dalla concorrenza, erano costretti a vendere la terra e a trasferirsi a Roma in cerca di occupazione. Tra i ricchi si diffuse un nuovo stile di vita influenzato dall ellenismo, più confortevole e raffinato. Molti Romani avevano precettori ellenistici e si diffusero l arte e la cultura greca.