Sempre in Sicilia, nella parte occidentale dell’isola, sono particolarmente significativi i templi della città di Selinunte, colonia fondata nel VII secolo a.C. da Megara Hyblaea, a sua volta colonia di Megara Nisea, città dell’Attica.
Tempio C. Tra i vari esempi, il Tempio C (575-550 a.C.) (30), situato sull’Acropoli, costituisce una delle prime architetture doriche della città, e mostra influenze sia dal modello dorico della madrepatria sia da quello autonomo che si andava formando in ambito siciliano. Nel 1929 il colonnato nord del monumento è stato oggetto di una importante anastilosi, ovvero una ricostruzione ottenuta mediante l’utilizzo di parti originali della struttura antica. Il tempio è esastilo(31) con diciassette colonne sui lati lunghi, analogamente al tempio di Apollo di Siracusa, con cui condivide anche la doppia fila di colonne davanti al pronao. La cella è molto allungata e termina con un ádyton in cui era custodita la statua di culto. La peristasi è costituita da colonne più slanciate, alte ben 8,65 metri, diverse tra loro sia per il diametro sia per il numero di scanalature che varia da 16 a 20. La trabeazione mantiene le caratteristiche dello stile dorico, con le celebri metope figurate (vedi p. 124) alternate a triglifi e una cornice che termina con lastre di terracotta decorate e dipinte. Lo spazio tra il colonnato e i muri della cella è molto ampio, per agevolare lo svolgimento delle processioni, evidenziando così la dipendenza del modello architettonico dalle funzioni cultuali del tempio.