I templi ionici

Soprattutto dal VI secolo a.C. in poi, sulla costa dell’Asia Minore, sorge una serie di templi di ordine ionico, caratterizzati da dimensioni colossali, tanto che lo storico greco Erodoto (V secolo a.C.) con ammirazione li paragona alla grandiosità dei monumenti egizi. Questo gigantismo architettonico è dovuto probabilmente anche all’influenza delle imponenti costruzioni realizzate dai sovrani del vicino regno persiano. L’analogia delle dimensioni e la ripresa di soluzioni planimetriche e decorative nei vari templi dell’Asia Minore dimostrano la formazione in questa area di una vera e propria cultura architettonica che verrà esportata, sebbene in minima parte, in altre zone di influenza greca.

Heráion di Samo

Uno dei più antichi templi ionici venne eretto nell’Isola di Samo intorno al 570-560 a.C. (39) dagli architetti Rhóikos e Theó­doros: i resti giunti fino a noi risalgono al terzo rifacimento di un monumento preesistente dedicato a Hera, che secondo il mito sarebbe nata proprio su quell’isola. Il tempio si presentava come un dìptero ottastilo (40) con 21 colonne sui lati lunghi e un grande pronao inquadrato da profonde ante, caratteristica che diventerà ricorrente nell’architettura della Ionia. Il retro della peristasi accoglieva in totale dieci colonne, due in più rispetto a quelle previste nel lato frontale in cui il ritmo era meno serrato poiché le quattro colonne centrali erano tra loro più distanziate rispetto alle altre. La cella, senza ulteriori ambienti annessi, era divisa in tre navate da due file di dieci colonne, con al centro la statua di culto della dea. Sorprende la griglia ortogonale su cui sono disposte sia le colonne esterne sia quelle interne del tempio, in totale 134, allinea­te tra loro secondo un sistema assiale perfettamente ordinato.
Tra i pochi resti rinvenuti attribuibili al tempio in questa terza fase, conosciamo le basi delle colonne di forma particolare, che prendono il nome di “samie(41), caratterizzate da un plinto, elemento quadrangolare, e un toro decorati entrambi con scanalature orizzontali (42). I pochi resti del basamento e degli elementi architettonici testimoniano in ogni caso l’elevata capacità organizzativa raggiunta già nella prima metà del VI secolo a.C. che rese possibile la costruzione di un monumento con colonne alte circa diciotto metri e una superficie totale di 52,5 × 105 metri.

Heráion di Samo – Veduta aerea dei resti del tempio di Hera a Samo. La struttura rettangolare è circondata da basi di colonne cadute e frammenti architettonici sparsi. Una colonna parzialmente ricostruita si erge sul lato sinistro del tempio. L'area interna del tempio è coperta da vegetazione, mentre dei sentieri delimitano il perimetro. Il sito si trova in un contesto naturale con campi coltivati e aree verdi circostanti.
39. Heráion di Samo, 570-560 a.C. ca. Veduta aerea.
Pianta dell’Heráion di Samo – Schema in pianta del tempio di Hera con una peristasi con 8 colonne sul lato frontale (1) e con 10 colonne nel retro (4). Il pronao (2) introduce alla cella (3), suddivisa in tre navate da due file di colonne.
40. Pianta dell’Heráion di Samo.
  1. Peristasi con 8 colonne
  2. Pronao
  3. Cella a tre navate
  4. Peristasi con 10 colonne
Frammento di una colonna ionica dell’Heráion di Samo in marmo, caratterizzata da una base decorata con scanalature e una superficie parzialmente erosa. La colonna si trova su un basamento in pietra, circondata da vegetazione spontanea. Sullo sfondo, si intravede un paesaggio montuoso sotto un cielo limpido.
41. Particolare di una colonna ionica dell’Heráion di Samo, 570-560 a.C. ca.
Disegno in bianco e nero che illustra la struttura della base di una colonna ionica di tipo samio. L'immagine mostra tre sezioni sovrapposte: il plinto inferiore scanalato, il toro scanalato e il fusto scanalato. Ogni elemento è etichettato con linee di riferimento che indicano le diverse parti della base.
42. Schema della base di una colonna ionica “samia”.