Durante il conflitto Atene subisce un primo ridimensionamento nel 429 a.C., anno della morte di Pericle in seguito alla grande peste che affligge la capitale dell’Attica. Infine, dopo la vittoria di Sparta nella battaglia navale di Egospotami (405 a.C.) presso lo Stretto dei Dardanelli, Atene esce definitivamente sconfitta dalla guerra ed è costretta ad accettare le dure condizioni imposte dal vincitore: sciogliere la Lega delio-attica, consegnare la flotta, abbattere le lunghe mura che univano la città al porto del Pireo e subire l’imposizione di un regime oligarchico definito dagli storici il governo dei Trenta Tiranni.
LA CRISI DELLA PÓLIS E IL DOMINIO MACEDONE
Dopo la Guerra del Peloponneso il sistema delle póleis greche collassa e si assiste a una radicale trasformazione, sociale e politica, degli assetti preesistenti. Anche Sparta, uscita vincitrice dalla guerra, subisce un rapido declino, cui seguono il ritorno di una forte pressione esercitata dalla Persia sulla costa ionica e l’ascesa di Tebe, città della Beozia che introduce importanti novità sotto il profilo militare.
Questo periodo (371-362 a.C.) prende il nome di egemonia tebana, che termina definitivamente con l’ascesa di un nuovo regno, quello di Macedonia, regione del Nord della Grecia (presso l’attuale Salonicco), con a capo Filippo II (360-336 a.C.). Il re macedone è responsabile di una vera e propria riforma culturale nel suo regno e nelle città-stato greche, assoggettate definitivamente in seguito alla vittoria nella battaglia di Cheronea (338 a.C.). Allo stesso tempo, la Macedonia conosce una grande crescita economica, testimoniata da numerosi corredi funerari come la celebre Cassa d’oro (65) proveniente dalla cosiddetta Tomba di Filippo II.
Dopo la morte di Filippo II il regno passa al figlio Alessandro (64), che in soli dodici anni conquista l’immenso impero persiano, che si estende dall’Asia Minore all’India settentrionale. L’ampiezza delle conquiste di Alessandro, per questo detto Magno (dal latino magnus – il grande) permette una vastissima diffusione della cultura ellenica che, dopo la morte del condottiero (323 a.C.), determina l’inizio della cosiddetta età ellenistica.

