L’edificio viene progettato intorno al 426 a.C. da Callicrate, architetto che secondo lo storico Plutarco partecipa anche alla costruzione del Partenone, le cui decorazioni scultoree hanno sicuramente influenzato quelle del tempietto ionico.
Il fregio continuo corre intorno a tutto l’edificio e mostra una battaglia ideale tra Greci e orientali, evidente riferimento alle Guerre persiane. Gli attributi dei personaggi in lotta permettono di distinguere chiaramente i soldati greci, nudi con clamide, elmo e scudo tondo, da quelli orientali, completamente vestiti e con scudi a mezzaluna.
Tuttavia, i rilievi più celebri sono quelli che decorano la balaustra del tempio, aggiunta intorno al 410 a.C. in un intervento successivo alla conclusione dell’edificio, per proteggere i fedeli da eventuali cadute. Il fregio presenta una sfilata di Nikai, rappresentate in varie pose, tra cui spicca la Níke che si allaccia il sandalo (102).
Nel rilievo emergono tutte le novità dell’arte fidiaca già pienamente sviluppate nei fregi e nei frontoni del Partenone. Oltre al gesto quotidiano, estraneo per una dea, nella Níke risalta su tutto la resa morbida del panneggio. La veste, infatti, è quasi più rilevante della figura, della quale l’aderenza della stoffa mette in evidenza solo alcune parti anatomiche, come il seno e il ventre, grazie all’utilizzo dell’ormai consolidato “effetto bagnato”. Non è un caso che, proprio per queste raffigurazioni, si sia più volte parlato di manierismo fidiaco, testimonianza della precoce diffusione di artisti che realizzano opere “alla maniera” di Fidia.
