Eretteo

Poco dopo la realizzazione del Tempio di Atena Níke, vengono avviati i lavori per la costruzione dell’Eretteo (103), uno dei monumenti più significativi dell’Acropoli in quanto eretto sul luogo in cui sorgevano i culti più antichi della città, legati alla sua leggendaria fondazione.
Il tempio viene iniziato nel 421 a.C., durante la pace di Nicia tra Atene e Sparta, ma la prosecuzione della Guerra del Peloponneso porta a una lunga interruzione dei lavori, ripresi nel 409 e terminati intorno al 405 a.C. dall’architetto Filocle. Il monumento si trova a nord dell’Acropoli nel luogo in cui sorgevano l’antico Tempio di Atena Poliás, distrutto dai Persiani, la tomba di Cecrope, l’impronta del tridente di Poseidone che aveva percosso la roccia per far sgorgare una fonte d’acqua salata e l’ulivo sacro donato da Atena alla città. Il luogo, quindi, rimarcava una serie di simbolismi legati alla fondazione di Atene e prese il nome dal mitico re Eretteo, iniziatore del culto di Atena sull’Acropoli.

Eretteo, Atene, Acropoli. Tempio in marmo pentelico con una struttura asimmetrica e più livelli architettonici. Sul lato destro si distingue la celebre Loggia delle Cariatidi, con sei statue femminili scolpite che fungono da colonne. Le pareti presentano blocchi di pietra ben lavorati, mentre il colonnato ionico sul lato sinistro aggiunge eleganza alla composizione. Il tempio è circondato da resti archeologici e si staglia contro un cielo limpido, con la città di Atene visibile in lontananza.
103. Eretteo, 421-405 a.C., marmo pentelico. Atene, Acropoli.

L’edificio si sviluppa su più piani, per integrare le varie aree cultuali preesistenti, e presenta una pianta piuttosto irregolare ma comunque squadrata (104). La cella di Atena Poliás, la più ampia del monumento, è situata presso il margine orientale del santuario, con accesso scandito da un portico ionico pròstilo esastilo. I culti di Eretteo e Poseidone sono invece dislocati in una doppia cella che si sviluppa dietro a quella di Atena, ma che ha un accesso indipendente, a nord, caratterizzato da un portico, anch’esso di ordine ionico, con quattro colonne sulla fronte e due che lo raccordano alle ante. All’interno del portico era conservata la sacra roccia di Poseidone, che per la sua antica preesistenza era disposta in maniera asimmetrica rispetto al resto dell’edificio.
Tra il portico e la doppia cella si imposta un piccolo vestibolo rettangolare, collegato a sud alla Loggia delle Cariatidi, in cui emerge la differenza di quota del monumento. All’esterno, infatti, la facciata occidentale è chiusa in basso da un muro pieno e in alto da quattro semicolonne ioniche (lavorate quindi con il muro e non libere) alternate a tre finestre. Davanti a questa fronte sorgevano l’ulivo sacro di Atena e un portichetto dedicato a Pandroso (chiamato Pandroséion), figlia di Cecrope e sorella di Eretteo.

Pianta dell’Eretteo. Schema architettonico in pianta che rappresenta la disposizione degli ambienti del tempio. Sono indicatei il Pronao est, la Cella di Atena Poliás, le Celle di Poseidone-Eretteo, il Vestibolo nord, la Loggia delle Cariatidi e il Pandroséion. Sul lato occidentale è segnalata la Roccia di Poseidone, mentre nell’angolo sud-ovest si trova la Tomba di Cecrope. Il disegno evidenzia anche la disposizione delle colonne e delle aperture interne.
104. Pianta dell’Eretteo