Nonostante il Grande fregio sia sicuramente il prodotto di numerose mani, è possibile osservare un omogeneo e comune linguaggio artistico, forse coordinato dallo scultore ateniese Firomaco, chiamato a Pergamo dai sovrani attalidi intorno al 170 a.C.

| Piccolo fregio | Concepito come una narrazione unica costituita da episodi disposti in sequenza temporale, il Piccolo fregio dell’altare racconta la storia di Telefo, figlio di Eracle e mitico fondatore di Pergamo. La finalità dell’opera era quella di celebrare il progenitore della discendenza divina degli Attalidi, attraverso le vicende, dalla nascita alla morte, del figlio di Eracle, a sua volta figlio di Zeus.

Telefo con il piccolo Oreste, particolare del Piccolo fregio. Scultura in marmo raffigurante Telefo, acefalo, con il torso nudo e un mantello appeso al collo. Con la mano destra tiene un bastone, mentre con il braccio sinistro tiene il piccolo Oreste. Alla destra di Telefo c’è una figura femminile inginocchiata. Il panneggio delle vesti e i dettagli anatomici sono scolpiti con grande realismo.
Telefo con il piccolo Oreste, particolare del Piccolo fregio.

A differenza del Grande fregio, il rilievo in questo caso è meno pronunciato, nonostante i personaggi siano disposti spesso su vari piani e con dimensioni che si adattano al piano. È stata più volte evidenziata una dipendenza del fregio da modelli pittorici, soprattutto per la presenza di elementi paesaggistici, come mostrano i rilievi raffiguranti la costruzione della barca con cui Auge, la madre di Telefo, fugge dal Peloponneso per sbarcare in Misia, la regione di Pergamo. Ancora, nella lastra di sinistra si osservano fronde di alberi sullo sfondo, mentre in quella di destra Auge avvolta in un lungo mantello è seduta sulle rocce, con accanto due ancelle: l’atteggiamento malinconico della donna esprime una dimensione più intima rispetto alla vistosa drammaticità del Grande fregio. Il trattamento delle superfici, come la resa morbida delle figure, la visione prospettica dei piani e gli elementi paesaggistici mostrano nel Piccolo fregio alcune sostanziali novità dell’arte pergamena che si incammina così verso forme più narrative.

Piccolo fregio, particolare delle fronde di alberi. Frammenti di rilievo scolpito in marmo, su cui sono visibili rami e foglie incise nella pietra, con dettagli minuti che creano un effetto di profondità. Nella parte inferiore si distinguono pieghe di un drappeggio, mentre in alto un elemento architettonico spezzato sovrasta gli altri.
Piccolo fregio, particolare delle fronde di alberi.
Costruzione della barca di Auge, particolare del Piccolo fregio. Frammento di rilievo scolpito in marmo, raffigurante una scena complessa con più figure umane. A destra, due uomini lavorano alla costruzione di una barca, curvandone le assi. Sopra di loro, una donna seduta con il capo coperto sembra addolorata ed è affiancata da altre due figure femminili. A sinistra, altri due personaggi maschili lavorano alla costruzione della barca, con uno di essi che impugna un attrezzo da lavoro. La scena è movimentata e ricca di dettagli scolpiti con profondità.
Costruzione della barca di Auge, particolare del Piccolo fregio.

EREDITÀ E CONFRONTI

| Un altare per la patria | Lungo le pendici del colle Campidoglio a Roma, tra il 1885 e il 1935 viene costruito un enorme monumento dedicato al re Vittorio Emanuele II, chiamato Vittoriano o Altare della Patria. La struttura è imponente, con un’altezza di 81 metri, ed è costruita in travertino e broccatino bresciano, un marmo particolarmente candido.
Gli architetti, tra cui Giuseppe Sacconi (1854-1905) e Gaetano Koch (1849-1910), si ispirano a diversi edifici del mondo antico, tra cui il grande Altare di Pergamo da poco venuto alla luce, e proprio a questo si rifanno soprattutto per i due avancorpi laterali e il colonnato continuo da cui si accede all’interno del monumento.

Vittoriano, Roma. Monumento in marmo bianco con una struttura imponente, caratterizzato da un'ampia scalinata centrale che conduce alla base di statua equestre in bronzo. La base su cui si erge la statua è riccamente scolpita. In alto, si innalza un grande colonnato con  due avancorpi laterali. Sui tetti degli avancorpi ci sono due quadrighe guidate da figure alate. In cima alla scalinata, ai suoi lati, sventolano due bandiere italiane. Numerosi visitatori sono presenti sulla scalinata e nell'area circostante. In primo piano, sono visibili un'aiuola fiorita e una strada con pedoni e veicoli.
Vittoriano, 1885-1935. Roma.

156 a.C.
Altare di Pergamo

DOPO

UN ALTARE PER LA PATRIA
1885-1935

Vittoriano, Roma.