PANORAMA ARTISTICO Firenze all epoca di Lorenzo de Medici UN MAGNIFICO GOVERNO X Lorenzo il Magnifico fu determinante per le arti fiorentine. Continuando il mecenatismo di Cosimo il Vecchio, egli si impegna con energia per il loro sviluppo, considerandole una parte importante della propria politica, e promuove l immagine di Firenze presso le altre corti della penisola. Botticelli, Verrocchio, Antonio del Pollaiolo, Filippino Lippi e Leonardo, per citare gli artisti principali, vengono infatti inviati quasi come agenti per la propaganda medicea a Venezia e alla corte pontificia. Amante della perfezione, Lorenzo sa riconoscere gli artisti migliori e con entusiasmo li favorisce nella crescita e nelle committenze, mettendoli in contatto con il proprio ambiente culturale. Lui stesso poeta, si circonda di letterati, tra i quali brilla Agnolo Poliziano, il pi geniale interprete della poesia quattrocentesca a cui affida l educazione dei figli; lo stesso Poliziano viene inviato alla corte dei Gonzaga per un biennio. Insieme a lui il Magnifico affronta i temi della bellezza, della giovinezza felice e della conseguente malinconia derivata dallo scorrere del tempo e dalla coscienza di vivere in una realt lontana dalla mitica et dell oro: temi sviluppati anche nelle arti figurative, soprattutto da Botticelli. Lorenzo de Medici collezionista di opere antiquarie: privilegia vasi e gemme incise con figurazioni mitologiche che entrano immediatamente nel patrimonio dei modelli delle botteghe artistiche da lui frequentate. Tra le prime e pi importanti, a Firenze emergono quelle dei fratelli Pollaiolo e di Andrea del Verrocchio, orafi e pittori, che costituiscono i primi centri di formazione per le generazioni immediatamente successive. Alla lezione di Verrocchio, per esempio, si deve la formazione e la grande fortuna di Botticelli e Perugino. MITI E VALORI: LA STRADA DELLA PERFEZIONE X Il linguaggio delle botteghe fiorentine della seconda met del secolo dal disegno, alla pittura, all oreficeria e alla scultura particolarmente influenzato dal pensiero diffuso da Marsilio Ficino nell ambito dell Accademia neoplatonica fondata da Cosimo il Vecchio e sostenuta dal Magnifico. Secondo il Neoplatonismo, in una rilettura del pensiero di Platone, l universo pagano e soprattutto i miti vengono assunti come prefigurazioni simboliche dei valori etici che devono guidare il cammino dell essere umano verso la perfezione di Dio. In una sorta di sincretismo tra pensiero antico pagano e fede cristiana, l idealismo di Platone considerato l inizio di una filosofia attuatasi nel Cristianesimo; la bellezza idealizzata e lontana dalla natura, ispirata a soggetti e miti pagani, rappresenta cos il cammino per raggiungere Dio. 132 UNITÀ 2 LA BELLEZZA DEL DISEGNO X Fra tutte le espressioni, il disegno e la linea incisa costituiscono lo strumento principale, che accomuna tutte le arti, dall oreficeria alla pittura, permette di idealizzare la natura e ottenere forme incorporee con effetti raffinati e sinuosi. L Umanesimo letterario e filosofico del secondo Quattrocento trova in Botticelli il suo principale portavoce in ambito figurativo. Simbolica la sua rappresentazione di Pallade, dea della saggezza, che domina il centauro, espressione della forza bruta dell uomo (54). L ULTIMO DECENNIO DEL QUAT TROCENTO X La fine di questo fervente clima artistico arriva con la morte di Lorenzo nel 1492 e, poco dopo, con la predicazione di fra Girolamo Savonarola, che denuncia la corruzione della societ e si scaglia anche contro gli oggetti d arte paganeggianti. La condanna del domenicano arriva a mandare al rogo nel 1497 «pitture, sculture ignude molte di mano di maestri eccellenti e parimenti libri, liuti e canzonieri che fu danno grandissimo», come lamenta Vasari. S 54. Sandro Botticelli, Pallade che doma il centauro, 1482-83, tempera su tela, 307x148 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi.