PANORAMA ARTISTICO Il secondo Manierismo IL PRIMATO ARTISTICO DELLA FIRENZE DI COSIMO I X Nominato da Carlo V primo duca di Firenze nel 1537 e granduca di Toscana nel 1569, Cosimo I de Medici (1519-1574) riporta in auge il prestigio artistico e culturale di Firenze. Il suo progetto politico orientato al mecenatismo artistico, perch consapevole dell importanza dell arte come strumento per manifestare il proprio potere e confrontarsi con le pi importanti dinastie europee e italiane. L architetto e pittore Giorgio Vasari il principale interprete delle aspirazioni di Cosimo I (18): a lui spetta il compito di rinnovare il volto della citt , con la sistemazione di Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria oltre che con la costruzione degli Uffizi. Nelle Vite, inoltre, Vasari pone le basi di quella visione toscano-centrica dell arte che si riflette anche nella storiografia contemporanea: le sue biografie degli artisti delineano un percorso in continua evoluzione, che inizia con Giotto e ha il suo apice in Michelangelo. Convinto della preminenza del disegno, Vasari attribuisce alla cultura artistica fiorentina, dove esso domina, un ruolo centrale. In questo clima, dopo le sperimentazioni di Andrea del Sarto, Pontormo e Rosso Fiorentino, con Agnolo Bronzino la pittura fiorentina assume un eleganza e una raffinatezza senza pari. A lui si devono le immagini ufficiali della famiglia Medici, i dipinti sacri destinati al culto privato, le allegorie mitologiche in cui l assolutismo fiorentino deve riflettersi. Sempre a Firenze, nel 1561 nasce, per sollecitazione di Vasari, l Accademia del Disegno, la prima per la formazione anche teorica degli artisti, patrocinata da Cosimo I de Medici. Nell insegnamento il disegno viene inteso come padre di tutte le arti , sintesi formale da acquisire attraverso la conoscenza anatomica, lo studio della prospettiva e delle proporzioni, e la copia dai grandi modelli dell Antichit , alle opere di Michelangelo. Questa cultura modellata sugli esempi pi eroici di Michelangelo caratterizza anche Benvenuto Cellini e Giambologna, i maggiori scultori attivi a Firenze. IL MANIERISMO VENETO X Negli stessi anni a Venezia la vita artistica e il dibattito culturale si arricchiscono con l arrivo da Roma, subito dopo il Sacco del 1527, degli architetti Jacopo Sansovino e Sebastiano Serlio, che pubblica nel 1551 il Trattato di architettura, vasto repertorio di carattere pragmatico di modelli e idee a disposizione degli architetti e degli scenografi. Grazie all opera di Sansovino e soprattutto di uno dei pi importanti architetti di tutti i tempi, Andrea Palladio, il Cinquecento veneto conosce una prestigiosa fioritura architettonica. Palladio progetta a Venezia e nell entroterra edifici pubblici e ville private: le sue costruzioni si rifanno alle regole classiche, sono equilibrate, proporzionate S 18. Giorgio Vasari, Cosimo I tra i suoi artisti, 1556-59, affresco. Firenze, Palazzo Vecchio, Sala di Cosimo I. e perfettamente armonizzate con la luce e la natura. Egli crea uno stile, il palladianesimo, destinato a continuare nei secoli. Intorno al 1540, con l arrivo di alcuni artisti fiorentini tra cui Giorgio Vasari, a Venezia si diffonde il Manierismo anche in pittura coinvolgendo sia maestri affermati, come Tiziano (X p. 242), sia i nuovi protagonisti: Paolo Veronese e Jacopo Tintoretto. Molto differenti l uno dall altro, essi danno vita a un linguaggio che, diversamente dal Manierismo fiorentino, si esprime attraverso la ricerca cromatica: pi naturalistica e compenetrata con l architettura in Veronese; pi simbolica e priva di costruzione spaziale in Tintoretto. LA PIT TURA DELLA REALTÀ X In Italia settentrionale, dove in risposta al protestantesimo d Oltralpe ferve una viva devozione religiosa, si sviluppa una pittura aderente al vero, attenta alla rappresentazione degli affetti, che utilizza la luce come valore emotivo: i principali esponenti sono Moretto, Giovanni Girolamo Savoldo e Giovan Battista Moroni. Un altro apporto nuovo quanto inatteso arriva dalle donne, che nella seconda met del Cinquecento vivono una prima emancipazione nel campo delle arti, principalmente della pittura. Considerata formativa alla pari delle materie umanistiche, la pittura rientra nel programma educativo delle giovani. Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana e Fede Galizia ricevono incarichi importanti e viaggiano. Si qualificano tutt e tre per un attenta ricerca del vero, lontana dai preziosismi sofisticati del Manierismo e rispettosa del dettato conciliare che imponeva soggetti facili. IL MANIERISMO 289