PANORAMA ARTISTICO L Europa manierista GLI ARTISTI STRANIERI IN ITALIA X Anche dopo Raffaello e Michelangelo la penisola italiana continua a rappresentare una fonte di rivoluzionarie soluzioni artistiche, capace di attrarre artisti provenienti dai Paesi pi diversi. Per tutto il Cinquecento, infatti, si assiste all arrivo in Italia di maestri stranieri, che arricchiscono la propria cultura con nuove conoscenze acquisite tra Venezia, Mantova, Parma, Firenze e Roma, senza tuttavia perdere i caratteri principali della loro formazione. Emblematico il caso di Hans Holbein, pittore educato all arte fiamminga appresa ad Augusta, che scende in Italia settentrionale seguendo l esempio tracciato da D rer pochi anni prima. Qui acquisisce nozioni di prospettiva e suggerimenti formali dall Antico, che porter poi in Inghilterra, pur rimanendo fondamentalmente un artista fiammingo. Giunto in Italia dalle Fiandre, Pieter Bruegel il Vecchio guarda all antichit con un certo distacco ed sorprendentemente catturato dai panorami alpini, completamente differenti dalle pianure nordeuropee. La sua pittura, che sonda soggetti diversi da quelli tipicamente italiani, come il paesaggio e la vita campestre, d inizio a tradizioni artistiche che rimarranno patrimonio della cultura nordica. Diverso il caso di El Greco che, nativo di Creta e cresciuto nella tradizione bizantina, trascorre dieci anni in Italia per formarsi prima a Venezia, dove scopre il colorismo veneto, e poi a Roma, dove subisce il fascino della cultura antica, delle forme potenti e serpentinate di Michelangelo e delle figure allungate e innaturali del Manierismo. Contrariamente ad altri, El Greco non torna nel Paese nat o, ma si trasferisce a Toledo, importante citt iberica, dove fonda la grande pittura spagnola. El Greco attinge alle esperienze artistiche scoperte in Italia e le arricchisce della religiosit tridentina precocemente diffusa in Spagna. L allungatissimo San Sebastiano (75), memore dei nudi di Michelangelo e circondato di un alone di luce di ispirazione veneta, risulta potentemente emozionale. L ITALIA CONQUISTA LA FRANCIA E L IMPERO X Se la diffusione del Manierismo in Europa legata inevitabilmente agli stranieri che giungono in Italia, un movimento in direzione opposta si dimostra altrettanto incisivo: tanti e diversi sono gli artisti italiani chiamati presso le pi importanti corti europee, desiderose di competere con la raffinatezza di quelle italiane. In Francia per volont del re Francesco I, la penetrazione del Manierismo italiano radicale. Iniziata con l arrivo alla corte di Fontainebleau di Rosso Fiorentino, si rafforza con altri artisti italiani, tra i quali spicca il bolognese Francesco Primaticcio, il miglior allievo di Giulio Romano a Mantova. Grazie alla sua formazione, estesa anche all architettura e alle arti plastiche oltre che alla pittura, in Francia prende piede e si radica il raffinato Manierismo clementino. Nasce la Scuola di Fontainebleau. A Praga, presso la corte imperiale di Massimiliano II (figlio di Ferdinando I, con il quale Carlo V aveva diviso il suo dominio) e del figlio Rodolfo II, si sviluppa invece un gusto amante della pi ricercata bizzarria. I due sovrani si circondano di maghi e alchimisti e, affascinati dalle ricerche di questi ultimi, collezionano oggetti naturali, rari artefatti e strumenti scientifici. Tra gli artisti chiamati alla loro corte si distingue il milanese Giuseppe Arcimboldi. Attivo quasi unicamente al servizio del sovrano asburgico, questo pittore inventa una forma di ritratto costruito con ortaggi, nel quale il carattere grottesco si unisce all esaltazione in chiave simbolica della magnificenza degli Asburgo attraverso il dominio della natura. S 75. El Greco, San Sebastiano, 1577-78, olio su tela, 191x152 cm. Palencia (Spagna), Cattedrale di Sant Antonio. IL MANIERISMO 321