PANORAMA ARTISTICO Il Barocco in Italia UNA NUOVA CIVILTÀ FIGURATIVA X Dopo i primi trent anni del secolo, il dibattito e le rivalit fra classicismo carraccesco e naturalismo caravaggesco tramontano, in favore di un nuovo codice stilistico basato sullo stupore e sulla spettacolarit : il Barocco. Prima ancora che il nuovo stile si imponga, una sua anticipazione si avverte nella pittura del fiammingo Pieter Paul Rubens (X p. 416). In Italia fin dal 1600, gi nelle opere eseguite a Roma egli mostra un innata passione per la pittura veneta e una nuova interpretazione della lezione di Correggio. Lo stile barocco, che poi si diffonde in tutta Europa, nasce a Roma intorno al 1620-30 nell opera di alcuni artisti Bernini, Borromini e Pietro da Cortona che creano un linguaggio visivo esuberante, basato sulla finzione illusionistica e coinvolgente. IL SENSO DELLA MERAVIGLIA: ARCHITET TURA, SCULTURA, PITTURA X Comune denominatore del Barocco in tutte le arti il desiderio di destare meraviglia, sfidare i limiti fisici dei materiali e degli spazi per rappresentare la divina grandiosit dell universo o la continuit senza limiti della natura. Gli artisti vogliono stupire, creare emozione e sorpresa: negli edifici si sperimentano nuove forme architettoniche curvilinee, a spirale, sinuose che in modo rivoluzionario coinvolgono spazio e spettatori. Esemplari in questo senso le opere di Borromini e Bernini (35), quest ultimo S 35. Gian Lorenzo Bernini, Chiesa di Sant Andrea al Quirinale, facciata, dal 1658. Roma. 382 UNITÀ 5 artefice anche di un virtuosistico linguaggio scultoreo che non trova rivali, capace di modellare il marmo fino a rendere la morbidezza delle carni, la leggerezza di una veste o il dinamismo di un movimento. Anche in pittura gli spazi si dilatano grazie a potenti effetti illusionistici, come negli affreschi di Pietro da Cortona e di Andrea Pozzo (36). UN NUOVO SPIRITO RELIGIOSO X I pontefici che dagli anni Venti del Seicento si susseguono Urbano VIII Barberini (1623-44), Innocenzo X Pamphilj (1644-55) e Alessandro VII Chigi (1655-67) percepiscono la potenzialit dell arte barocca come mezzo per propagandare la fede e, nello stesso tempo, per trasformare Roma nel centro spirituale dell universo cristiano. A partire da Urbano VIII Barberini, la Chiesa assume una posizione trionfante, tesa a esprimere attraverso la spettacolarit dell arte barocca sia la presenza di Dio nel mondo terreno sia la storia dell uomo come espressione del vasto disegno tracciato dalla Divina Provvidenza. Le arti traducono il progetto propagandistico promosso dalla Chiesa di questi anni: per usare il motto di sant Ignazio di Loyola, fondatore dell ordine dei Gesuiti, che pi si distingue nel Seicento per capacit organizzativa, l arte, come la vita pastorale e quella missionaria, doveva essere finalizzata a «rappresentare la gloria di Dio» (Ad maiorem Dei gloriam, per la maggiore gloria di Dio ). ROMA E LE CAPITALI D EUROPA X Il centro dell arte barocca Roma. In nome della meraviglia, grazie al mecenatismo di papi intraprendenti e di potenti cardinali nepoti (i nipoti dei pontefici, sempre insigniti delle cariche pi alte delle gerarchie ecclesiastiche), amanti delle arti e collezionisti, la citt nel Seicento cambia volto, con nuove piazze, fontane, obelischi, colonnati e sontuosi palazzi, di cui il simbolo principale il colonnato di San Pietro di Bernini (X p. 394), metafora dell abbraccio rivolto dalla Chiesa al popolo di Dio. Se il nuovo stile riscuote successo in tutta Europa merito anche degli ordini religiosi, che hanno assunto una dimensione sovranazionale grazie alle missioni nei nuovi Paesi scoperti a oriente e occidente. In particolare i Gesuiti e i Teatini, organizzati in strutture piramidali governate da membri di eccezionali capacit di coordinamento, non solo italiani, esportano il nuovo linguaggio artistico che diviene immediatamente internazionale. Gradatamente il Barocco si diffonde nelle grandi capitali d Europa, favorito dai rapporti delle famiglie romane con il mondo d Oltralpe e dai viaggi degli artisti. All inizio del secolo i pittori fiamminghi Rubens e Van Dyck lo diffondono anche a Genova; contemporaneamente importanti famiglie papali , come i Barberini di papa Urbano VIII e i Chigi di papa Alessandro VII, si attivano per far conoscere in Francia Bernini; quest ultimo nel 1665 invitato a Parigi dal Re Sole per pro-