CON VER GENZE CALMA APPARENTE di Jacopo Veneziani 1682 / Claude Lorrain I cosiddetti paesaggi classici sono i classici paesaggi di fronte ai quali in un museo pochi visitatori rallentano il passo. Troviamo sempre il solito paio francese partendo dai disegni eseguiti durante le sue numerose passeggiate nella campagna romana. di alberi scuri e manierati piantati ai due lati del primo piano per accompagnare gradualmente lo spettatore dentro al quadro, la solita spolverata di figure a piedi o a cavallo e poi rovine antiche, corsi d acqua e ponticelli pittoreschi per abbellire il tutto. In molti dipinti di Claude Lorrain, per , la calma solo apparente. A partire dagli anni Quaranta del Seicento, infatti, per elevare la pittura di paesaggio, apprezzata dai collezionisti ma tacciata dalla critica del tempo di essere meramente decorativa, dissemin Se questi dipinti si somigliano gli uni agli altri in larga parte colpa di Claude Gell e, nato nel 1600 in un piccolo borgo del Ducato di Lorena e arrivato poco pi che ventenne a Roma, dove fu soprannominato per via delle sue origini Claudio il Lorenese, Claude Lorrain. Fu lui a mettere a punto gli ingredienti di questo fortunato genere pittorico reinterpretato dagli artisti e richiesto da committenti e collezionisti per quasi due secoli e mezzo, fino alla met del XIX secolo. L idea era quella di offrire allo spettatore la possibilit di vivere il sogno dell Arcadia, la regione greca cantata dai poeti bucolici per l amenit del paesaggio e la vita idillica che vi si conduceva. In effetti, in un epoca in cui viaggiare significava rischiare la vita non era poi cos male poter evadere in luoghi e tempi lontani senza dover uscire di casa, passeggiare nella luce morbida del mattino o della sera mentre una leggera brezza agita le chiome degli alberi. Questo in parte spiega perch papi, cardinali, aristocratici e re non esitarono a spendere somme colossali per assicurarsi un escursione negli scorci immaginati e composti dal pittore 432 UNITÀ 5 nei suoi verdeggianti angoli di paradiso riflessioni storiche, morali e filosofiche. In particolare, negli anni della sua maturit , Lorrain fu attratto dalle origini leggendarie di Roma e dalle peregrinazioni vissute da Enea dopo la fuga da Troia, raccolte nell Eneide di Virgilio. proprio questo poema a ispirare l ultima opera del pittore, il suo Paesaggio con Ascanio che uccide il cervo di Silvia, dipinto nel 1682, pochi mesi prima di morire, per l influente Lorenzo Onofrio Colonna, convinto com erano allora tutti i membri della sua famiglia di discendere nientepopodimeno che da Ascanio, figlio di Enea. La nostra attenzione subito attratta dalle uniche pennellate rosse del dipinto, in primo piano. Sono i tratti di pennello con i quali il pittore modella il mantello di Ascanio, entrato in scena dalla radura di sinistra insieme ai suoi rumorosi compagni troiani armati di lance e corazze e accompagnati da tre cani da caccia. Quella testa calda pronta a combinarne una delle sue Il cervo preso di mira dal giovane, ignaro del pericolo e messo in valore dal pittore stagliandone il fianco luminoso contro il fogliame scuro, non un cervo qualsiasi.