CON VER GENZE di Jacopo Veneziani TR ASFORMARE L A LUCE IN MATERIA 1868 / Silvestro Lega Negli anni Sessanta dell Ottocento, per il gruppo di pittori che si riuniva abitudinariamente al Caff Michelangiolo di via Larga era diventato sempre pi difficile vivere a Firenze. La citt si stava preparando a diventare la futura capitale del Regno d Italia e somigliava ormai a un grande cantiere a cielo aperto. Artisti come Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi e Silvestro Lega preferirono allora tuffarsi nei tranquilli paesaggi della campagna toscana, alla ricerca di una vita meno frenetica e pi connessa con la natura. Cos il romagnolo Silvestro Lega inizi a frequentare assiduamente il villino dell editore Spirito Batelli mostrando particolare interesse per una delle sue cinque figlie, Virginia nella campagna di Piagentina, una vasta distesa di campi alle porte di Firenze che, un secolo pi tardi, l urbanizzazione avrebbe trasformato in un quartiere popoloso e trafficato. proprio nel tranquillo mondo appartato di casa Batelli, in un pomeriggio estivo come tanti, che Lega realizz il suo dipinto pi noto: Il pergolato (1868), considerato da molti un operamanifesto della pittura macchiaiola. La storia del quadro rimane ancora in parte avvolta nel mistero perch , dopo l esposizione alla Promotrice di Firenze del 1868, se ne persero le tracce per pi di mezzo secolo, fino a quando negli anni Trenta fu acquistato dall Associazione degli Amici di Brera e donato alla Pinacoteca di Milano, dove possiamo ammirarlo ancora oggi. Siamo ormai a pomeriggio inoltrato ce lo indica l ombra lunga del muretto, segno che il sole si sta avvicinando all orizzonte ma l aria ancora umida e afosa. Cos , le donne di casa Batelli si sono riparate all ombra delle rigogliose fronde di viti del loro pergolato. Riusciamo quasi a sentire il ronzio delle cicale in sottofondo, unico suono a rompere il silenzio di questo angolo di natura placida, maestosa e oppressa dalla calura, dove, come ha scritto la critica d arte Fernanda Wittgens (1903-57), «le erbe [ ] mareggiano in onde di luce» e gli alberi «si stagliano come morbide masse di colore sul cielo perlaceo». Una delle giovani dame cerca di attenuare la sensazione di calore con un ventaglio, aspettando di dedicarsi al rito tipicamente italiano del caff . L attesa ormai finita! A destra, una cameriera avanza lenta davanti a un muretto con grandi vasi di margherite, recando su un vassoio l agognata caffettiera, pronta a colmare le tre tazzine gi posate sulla panca in fondo a sinistra. 140 UNITÀ 3 Il tempo sembra essersi fermato in questo scorcio di campagna non ancora segnato dai cambiamenti portati dalla modernit e, per sublimare questo istante di intima calma domestica, suo ideale di vita, il pittore immerge la scena in una luce vibrante, un vapore dorato che riveste uniformemente oggetti e figure. Alcuni raggi del sole filtrano attraverso i rami del pergolato per poi rovesciarsi, come macchie di luce, sul pavimento ocra, ai piedi delle due figure silenziose.