PANORAMA ARTISTICO L arte in Italia negli anni Venti e Trenta IL RICHIAMO ALL ORDINE X La Maternit (104) di Gino Severini introduce al cambiamento di prospettiva dell arte italiana. Dopo aver inizialmente aderito al Futurismo (X p. 320), nel 1916 Severini ritrae moglie e figlio in una nitida figurazione tradizionale, costruita in realt su quegli stessi equilibri compositivi basati su corrispondenze matematico-geometriche che un paio di anni prima lo avevano portato a quadri futuristi pressoch astratti come l Espansione di luce (X p. 320). Questa Maternit annuncia il richiamo all ordine e al mestiere, che si manifesta rifiutando l arte d avanguardia d anteguerra e riprendendo invece modelli del passato medievale e rinascimentale italiano: Giotto, Paolo Uccello, Piero della Francesca diventano i riferimenti fondamentali. VALORI PLASTICI X Di tale orientamento interprete la rivista Valori Plastici (1918-22) che come indica il titolo sostiene la necessit di ritrovare consistenza e linearit di figure e di cose, in pittura come in scultura. Alla rivista collabora regolarmente Carlo Carr che propugna il ritorno a una figurazione ispirata alla pittura italiana del Tre e del Quattrocento: tale indirizzo prende forma nel quadro del 1919 Le figlie di Lot (X p. 415), riprodotto in Valori Plastici come esemplificazione della nuova tendenza. Alle riprese dal passato italiano ma fuori dal contesto della rivista concorre un altro protagonista della pittura del tempo, Felice Casorati, che si ispira all ordine compositivo armonico-matematico del Quattrocento. I PIT TORI DEL NOVECENTO X Un passaggio chiave del ritorno all ordine la formazione, nel 1923 a Milano, del gruppo dei Sette Pittori del Novecento , che si affermano alla Biennale veneziana del 1924. Ne nasce un movimento di grande successo detto Novecento o Novecento italiano che la giornalista e critica d arte Margherita Sarfatti (1880-1961), amica personale di Mussolini, lancia su scala nazionale con la Prima Mostra del Novecento Italiano del 1926 a Milano. Il Novecento rappresenta l arte ufficiale negli anni del fascismo, che riprende la tradizione classica italiana in una pittura e una scultura solide, ordinate, monumentali e intrise di istanze nazionalistiche, in netta contrapposizione con l arte internazionale modernista che fa capo a Parigi. Lo stile Novecento si afferma con il contributo determinante di Mario Sironi, tra i fondatori del gruppo originario. ANTICONFORMISMI X Alla deriva retorica e monumentale del Novecento negli anni Trenta si oppongono artisti che seguo414 UNITÀ 7 W 104. Gino Severini, Maternit , 1916, olio su tela, 92x65 cm. Cortona, Museo dell Accademia Etrusca e della Citt di Cortona (MAEC). no poetiche anticlassiche e intimiste di impronta impressionista e postimpressionista, come Scipione e Filippo de Pisis. LA SCULTURA X In scultura emergono tendenze arcaiste e vengono realizzate le prime opere astratte. Arturo Martini esprime e sviluppa gli ideali primitivisti e classicisti al tempo stesso di Valori Plastici , mentre Marino Marini rivisita un antico ancor pi lontano, quello della scultura greca delle origini ed etrusca. Una linea astrattista si configura, alla met degli anni Trenta, nelle opere di Fausto Melotti, ispirate al comporre musicale. ARCHITET TURA E DESIGN X L architettura segue un percorso autonomo rispetto a pittura e scultura, bench la milanese Ca brutta, progettata da Giovanni Muzio all inizio degli anni Venti, si possa considerare una novit anticipatrice dello stile Novecento per la semplificazione decorativa. L architettura imbocca quindi la strada di un Razionalismo coerente con i nuovi indirizzi europei nelle realizzazioni di Giuseppe Terragni, Pier Luigi Nervi e Giovanni Michelucci e del classicismo monumentalista di Marcello Piacentini, specchio dell ufficialit fascista. Di impronta funzionalista e razionalista un design specificamente italiano promosso da periodiche Esposizioni internazionali a Monza e dal 1933 a Milano (le Triennali). Cominciano a circolare oggetti d arredo, confezioni e persino automobili utilitarie disegnati da artisti (Fortunato Depero), architetti (Giuseppe Terragni) e ingegneri (Dante Giacosa).